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Storia

Il 14 marzo 1820 nacque a Torino Vittorio Emanuele II: ultimo re del Regno di Sardegna e primo re d’Italia

Padre della patria, sovrano sotto cui si realizza il sogno di un’Italia unita. Vittorio Emanuele II: ultimo re del Regno di Sardegna e primo re d’Italia. Nasce a Torino, Palazzo Carignano il 14 marzo 1820, figlio di Carlo Alberto e di Maria Teresa degli Asburgo-Lorena di Toscana, raccoglie a ventotto anni la pesante eredità lasciata dal padre che abdica in suo favore il 23 marzo 1849, all’indomani della lacerante sconfitta di Novara contro gli austriaci.

Vive la sua infanzia a Firenze, in casa del nonno materno e fa ritorno a Torino solo dopo che suo padre viene proclamato Re nel 1831. Poco incline agli studi e alle applicazioni teoriche, si dedica da giovane ad attività fisiche, scoprendo una grande passione per la caccia. La prima guerra d’indipendenza rappresenta per lui un vero e proprio spartiacque: parte per il fronte, partecipando alle battaglie di Pastrengo, Goito e Custoza.

In seguito alla sconfitta di Novara, si ritrova a guidare il regno in un momento di confusione e incertezza. La sua risposta però è subito convincente: stipula un armistizio onorevole con l’Austria del maresciallo Radetzky e mantiene lo Statuto Albertino, guadagnandosi l’appellativo di “Re galantuomo”.

Chiama al governo Camillo Benso Conte di Cavour, pur nutrendo nei suoi confronti un’aperta diffidenza. Capisce però l’importanza strategica per la politica estera del Regno, di usufruire delle spiccate doti diplomatiche del Primo ministro appena nominato. Mantiene comunque uno spazio personale di movimento: all’insaputa di Cavour appoggerà Garibaldi e la spedizione dei mille.

La sua posizione rimane forte nei confronti dell’Assemblea legislativa e degli alti comandi militari. Il 17 marzo del 1861 il Parlamento riunito lo proclama a Torino primo re d’Italia, elevandolo involontariamente a simbolo del coronamento di tutti gli sforzi risorgimentali, di chi ha teorizzato, lottato e in alcuni casi ha dato la vita per l’unificazione nazionale. Dopo la morte di Cavour, nel 1861, appoggia personalmente il piano di Mazzini per la sollevazione del Veneto nel 1864, incoraggia Garibaldi nella spedizione per liberare Roma nel 1867 e risolve definitivamente la questione romana nel 1870.

Con il trasferimento a Roma della capitale del regno, si insedia a Palazzo del Quirinale dedicandosi soprattutto alle sue grandi passioni. Scompare il 9 gennaio 1878, con La Gazzetta Ufficiale  del 10 gennaio che parla di “morte con i conforti della religione”.
Presentiamo qui una delle puntate della serie Patria mia del 1961, per la regia di Nelo Risi, fratello di Dino, dedicata a Vittorio Emanuele II. L’apertura del documentario è dedicata alla statua del re presente al Vittoriano a piazza Venezia a Roma: la statua più grande del mondo, tale che all’interno del ventre si è tenuto un banchetto tra gli operai alla fine della lavorazione.


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