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I numeri del Turismo in Piemonte nel 2020: la fotografia di un anno difficile

Il bilancio della stagione turistica 2020 in Piemonte, curato dall’Osservatorio Turistico Regionale che opera in VisitPiemonte, racconta un anno molto difficile con arrivi e presenze ridotti di oltre il 50 per cento, con punte del 67% per il turismo internazionale.

Segnali positivi arrivano dalle buone performance nelle recensioni online sulla ricettività e la ristorazione piemontese, che registrano un “sentiment” superiore alla media italiana – con il record di Langhe Monferrato Roero (89,9/100).

I dati statistici consuntivi dei movimenti turistici del 2020 in Piemonte confermano la forte riduzione della domanda, pari a -53% di pernottamenti e -57% degli arrivi rispetto al 2019: in valore assoluto, abbiamo registrato circa 6.971.000 pernottamenti e 2.314.000 arrivi.
Dall’elaborazione basata sui dati comunicati dagli operatori ricettivi e locatori attraverso il servizio Piemonte Dati Turismo (ROSS 1000), risulta che nel 2020 il Piemonte ha perso oltre la metà dei movimenti complessivi, dove la componente internazionale ha subito un calo del 67% degli arrivi e del 63% dei pernottamenti e il mercato italiano ha visto -51% di arrivi e -46% di presenze.
I dati regionali rispecchiano le indicazioni di stima nazionale  che riportano un calo di visitatori totali internazionali e nazionali del 60% nel 2020 rispetto all’anno precedente e una previsione di andamento al di sotto dei valori del 2019 anche nel 2021: -36%.

In particolare, a livello Italia, nel 2020 si rileva una riduzione del 71% dei turisti internazionali rispetto al 2019; meno drastica la perdita di turismo domestico, pari a -46% rispetto all’anno precedente. La ripresa è prevista solo per il 2022 sul mercato interno e sul 2024 su quelli internazionali. D’altra parte, UNWTO ha quantificato la perdita di arrivi internazionali nel 2020 in
-74% rispetto al 2019.

Analizzando il settore dell’offerta ricettiva regionale, si può osservare come nello scorso anno vi sia stato un leggero aumento dell’offerta di posti letto nel settore extra-alberghiero (+0,8%) e sia continuata la tendenza presente già da qualche anno circa la flessione delle strutture alberghiere: -1,2% rispetto al 2019 e -3,7% rispetto al 2011.

Dal punto di vista delle provenienze italiane, i turisti lombardi si riconfermano comunque i più numerosi – dopo i movimenti turistici interni – con “solo” il -37% di arrivi e il -30% di pernottamenti. A seguire, i movimenti dalla Liguria. Dall’inizio della pandemia, agosto è stato il mese con più arrivi e presenze e con una perdita meno evidente -23% di arrivi e -25% di pernottamenti. Coerentemente con le indicazioni previsionali raccolte attraverso i sondaggi nel corso del 2020, i movimenti turistici più interessanti per il Piemonte per contenimento di perdite, dopo il mese di agosto, sono stati i mesi di settembre e ottobre che hanno visto una riduzione più contenuta.

L’estate 2020, per il territorio lacuale, ha fatto registrare movimenti turistici nazionali sostanzialmente in linea con l’anno precedente e il prodotto turistico riesce a mantenere pressoché invariata la quota di mercato domestico, ma le perdite delle provenienze estere determinano un consuntivo di -47% di arrivi e -50% di pernottamenti.
Il territorio delle Colline, con un calo sui movimenti turistici nazionali più leggero rispetto a quello dei movimenti internazionali, presenta un bilancio dell’anno pari a -55% di arrivi e -51% di presenze rispetto al 2019.
Valutando gli andamenti nei territori di competenza delle Agenzie Turistiche Locali, risulta evidente come il territorio di Turismo Torino e Provincia sia quello che ha registrato la maggiore contrazione complessiva: -58% di presenze e  63% di arrivi, proprio a causa di una minor offerta di turismo outdoor per morfologia del territorio.
Le aree che hanno visto un calo minore sono il territorio dell’ATL del Cuneese con -39% di arrivi e presenze e Biella Valsesia e Vercelli con -35% di presenze e -42% di arrivi. Gli altri territori hanno registrato una diminuzione intorno al 50%.

Emerge che il profilo demografico dei visitatori è concentrato nelle fasce di età adulta
con il 23% nella fascia 45-54 anni, il 19% nella fascia da 35 a 44 anni e il 18% tra 55 e 64 anni. Il 6% di ospiti bambini fino a 12 anni, conferma la fruizione da parte delle famiglie, se pur in modo minore rispetto all’anno precedente.


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