Curiosità
ONAF, il 2026 è l’anno degli assaggiatori di formaggio: la tutela dell’identità casearia piemontese e italiana
Tra le nuove città del formaggio ONAF vi sarà anche Bra, città di produzione del formaggio d’alpeggio DOP Bra.
PIEMONTE – In un momento storico in cui le produzioni agroalimentari tradizionali sono sempre più esposte alle pressioni della standardizzazione dei gusti e agli effetti del cambiamento climatico, il formaggio italiano si conferma uno dei simboli più forti dell’identità culturale del Paese.
È dentro questo scenario che si inserisce il bilancio 2025 dell’Organizzazione Nazionale Assaggiatori di Formaggio, che chiude l’anno come uno dei punti di riferimento più solidi nella difesa e valorizzazione del patrimonio caseario nazionale.
ONAF apre la campagna di tesseramento 2026 forte di una base associativa in crescita e di un’attività che, negli ultimi dodici mesi, ha intrecciato formazione E divulgazione. Le 42 delegazioni operative sul territorio nazionale testimoniano una rete sempre più capillare, capace di dialogare con produttori, amministrazioni locali e pubblico.
5 nuove Città del Formaggio nel 2026
Nel 2026 il network delle 43 Città del Formaggio ONAF si arricchirà di cinque nuovi Comuni, di cui uno piemontese: Bra, Casalbore, Cremona, L’Aquila e Ragusa, che entreranno a far parte della rete dedicata alla valorizzazione dei territori a forte vocazione lattiero-casearia. Con queste nuove adesioni il progetto rafforza il proprio ruolo di cerniera tra Amministrazioni locali, produttori e mondo degli assaggiatori, creando occasioni di promozione turistica e culturale legate al formaggio.
I valori e gli obiettivi 2026
La formazione resta uno dei pilastri dell’azione ONAF. I corsi per assaggiatori, articolati su più livelli, rispondono a una domanda qualificata che non riguarda soltanto gli addetti ai lavori, ma anche appassionati e operatori del turismo enogastronomico. L’assaggio consapevole diventa così uno strumento di tutela, perché educa al riconoscimento della qualità e delle differenze territoriali, contrastando l’omologazione dei prodotti.
Accanto alla didattica, l’associazione ha rafforzato il legame con i territori attraverso il progetto già citato delle Città del Formaggio, una rete che nel 2026 si allargherà ulteriormente coinvolgendo nuovi Comuni simbolo della tradizione lattiero-casearia italiana. L’obiettivo è creare un dialogo stabile tra enti locali, produttori e mondo dell’assaggio, favorendo ricadute culturali e turistiche e valorizzando il formaggio come elemento identitario e attrattivo.

Il 2025 ha visto ONAF protagonista anche nei principali eventi di settore, nazionali e internazionali. Dalla presenza a Cheese di Bra, dove Casa ONAF è diventata un punto di riferimento per incontri, degustazioni e dibattiti sulla sostenibilità delle filiere.
«Il 2025 è stato un anno intenso e ricco di risultati concreti», sottolinea il presidente Pier Carlo Adami, evidenziando come la crescita dei soci e delle iniziative dimostri un interesse sempre più vivo verso il formaggio come patrimonio culturale. Lo sguardo è ora rivolto al 2026, con l’obiettivo di rafforzare il legame tra qualità, biodiversità e comunità locali.
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