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Enogastronomia

La zucca di Piozzo è un nuovo Presidio Slow Food

Un traguardo e un riconoscimento importanti per la zucca di Piozzo: ora è anche un Presidio Slow Food.

A Piozzo, paese di mille anime affacciato sul Tanaro e sulle Langhe in provincia di Cuneo, gli abitanti sono chiamati lapacuse, che nel dialetto locale significa “bevitori dalle zucche”, un soprannome che ricorda l’abitudine dei contadini locali di usare le zucche essiccate come contenitori per il vino da portare con sé durante le giornate di lavoro in vigna.

Il legame tra Piozzo e la zucca

Proprio per celebrare quel curioso soprannome, nel 1994 un gruppetto di persone decise di organizzare a Piozzo una fiera dedicata alla zucca. «Tre tavoli in piazza, niente di più» ricorda oggi Ferdinando Musso, il referente dei produttori che aderiscono al Presidio Slow Food. Negli anni la fiera è cresciuta e si è evoluta: gli organizzatori – la Pro Loco di Piozzo – hanno iniziato a mappare le varietà di zucca in giro per il mondo, recuperarne i semi, coltivarle nei terreni di Piozzo ed esporre i frutti al pubblico, nelle vie del paese, il primo fine settimana di ottobre. Ve ne sono ora più di seicento varietà. Anno dopo anno, zucca dopo zucca, ci si è resi conto che da nessuna parte se ne trovasse una che assomigliasse per forma, colore e sapore all’ortaggio che da sempre si coltivava in paese.

«A volte non si dà sufficiente importanza ai prodotti che si hanno sotto gli occhi tutti i giorni – sostiene Ferdinando –. Noi, per fortuna, grazie alla fiera abbiamo scoperto in fretta che la nostra zucca era diversa dalle altre». Il primo obiettivo è stato scongiurare il rischio di perdere la genetica: «Le zucche si ibridano molto facilmente e per evitare che si perdesse abbiamo iniziato a riprodurre i semi, ci siamo dati un disciplinare di coltivazione e ogni anno regaliamo i semi ai coltivatori» per la semina primaverile, nella prima metà di maggio».

Una zucca da risotto

La raccolta avviene tra agosto e ottobre. I frutti sono piccoli, tondeggianti e schiacciati ai poli, pesano circa sei o sette etti – raramente arrivano al chilogrammo – e sono caratterizzati da dieci costolature verticali. La zucca di Piozzo è l’ideale per un buon risotto perché si scioglie bene, non è farinosa, è gustosa e la sua polpa soda, tenera e dolce sprigiona aromi durante la cottura e dona cremosità al piatto. La buccia, verde scura che vira verso l’arancio ramato a piena maturazione, è sottile e commestibile, ma se occorre sbucciarla lo si riesce a fare senza difficoltà. Risulta più vulnerabile al caldo e ai raggi del sole, che rischiano di scottarla.

I produttori che aderiscono al Presidio Slow Food sono cinque, ma altri potrebbero unirsi nel prossimo futuro. Il Presidio è finanziato da CAF America grazie alla generosità di FedEx.


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