Musei
Ad Asti al museo dei fossili si trova la balena più antica del mediterraneo
Il reperto della balena più antica del mediterraneo, si trova ad Asti al Museo Paleontologico Territoriale Astigiano e proviene da Moleto in provincia di Alessandria.
La balena comprende solo alcune parti dello scheletro, che le hanno fornito un’identità anche riguardante la sua specie di appartenenza.
Il 19 agosto 2020, la rivista Papers in Paleontology ha pubblicato un articolo con un titolo che, in italiano, dice, La più antica balena del Mediterraneo: implicazioni su vasta scala relative a un talassoterio del Miocene inferiore del Piemonte, Italia.
La scoperta ha avuto un’ampia risonanza sui social media dato che i circa 20 tweet che hanno citato l’articolo hanno totalizzato quasi 38.000 visualizzazioni e hanno raccolto commenti carichi di interesse da parte di un’audience internazionale.
L’ articolo è il risultato di una ricerca svolta dal Museo Paleontologico del Cavigliano con sede ad Asti.
Gli autori sono un gruppo di ricercatori e tecnici dello stesso parco e del Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università degli Studi di Torino.
Il reperto della balena, si trovava in un armadio dove giaceva in attesa di essere preparato per l’esposizione, infatti verificata la provenienza, l’età geologica e la natura del reperto si è capito che i blocchi di Pietra da Cantoni (una roccia sedimentaria diffusa in Monferrato casalese) che lo incapsulavano, stavano nascondendo qualcosa di potenzialmente importante.
Una precedente analisi dei microfossili aveva infatti rivelato che l’affioramento di Pietra da Cantoni di Moleto ha un’età compresa tra i 16 e i 19 milioni di anni.
Poiché dai blocchi spuntava una bulla timpanica (parte dell’apparato uditivo dei cetacei) di dimensioni piuttosto grosse si è capito subito che i resti fossili scoperti dovevano appartenere ad un qualche tipo di balena e, vista l’età della roccia, doveva trattarsi di una delle più antiche balene fossili italiane.
Una volta completata la preparazione delle parti più rilevanti del fossile, è iniziato lo studio anatomico vero e proprio.
Le valutazioni così effettuate e i risultati ottenuti, sono stati poi inseriti in un diagramma ad albero, in cui sono state ricostruite le relazioni di parentela di più di 80 specie di misticeti attuali e fossili.
Questa analisi ha rivelato che il reperto di Moleto è particolarmente simile a un misticete (balena), grosso modo della stessa età, conservato alla Smithsonian Institution di Washington e che era stato descritto nel 1968 da Remington Kellogg, naturalista Americano, con il nome Aglaocetus patulus.
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