Scienza
L'Archivio - Museo, attraverso la presenza di documenti, oggetti e strumenti, rappresenta la 'memoria storica' della Società Italiana per il Gas, nata a Torino nel 1837. Ospitando oltre 150 anni di storia del gas, aiuta a comprendere l'importanza sociale e tecnologica delle scoperte del gas illuminante e delle sue applicazioni industriali. Il patrimonio storico del Museo Italgas consiste in più di 1.000 metri lineari di documenti, 6.000 di volumi, opuscoli e riviste, 35.000 stampe, fotografie e manifesti, 350 apparecchiature e strumenti d'epoca. Rivestono particolare interesse i verbali dei consigli di amministrazione, i libri contabili e rare opere dei primi teorici (J. Baptista van Helmont, J. Peter Minckelers e A. Volta) che testimoniano procedimenti e attività.
L'Archivio - Museo, attraverso la presenza di documenti, oggetti e strumenti, rappresenta la 'memoria storica' della Società Italiana per il Gas, nata a Torino nel 1837. Ospitando oltre 150 anni di storia del gas, aiuta a comprendere l'importanza sociale e tecnologica delle scoperte del gas illuminante e delle sue applicazioni industriali. Il patrimonio storico del Museo Italgas consiste in più di 1.000 metri lineari di documenti, 6.000 di volumi, opuscoli e riviste, 35.000 stampe, fotografie e manifesti, 350 apparecchiature e strumenti d'epoca. Rivestono particolare interesse i verbali dei consigli di amministrazione, i libri contabili e rare opere dei primi teorici (J. Baptista van Helmont, J. Peter Minckelers e A. Volta) che testimoniano procedimenti e attività.
Il Centro Museo e Documentazione Storica (CEMED) è stato istituito nel 1997 per gestire la memoria storica dell'Ateneo. Ha finalità di conservare, studiare e valorizzare il patrimonio storico-scientifico dell'Ateneo, coordinando le attività inerenti agli archivi, alle collezioni e ai materiali, già della Scuola di applicazione per gli ingegneri (1859-1906) e del Regio Museo Industriale italiano (1862-1906) e, in seguito, del Politecnico di Torino (dal 1906). Presso il centro sono custodite collezioni di strumenti scientifici e didattici e fondi documentari, tra cui una parte dell'Archivio Storico Studenti, costituito dai Registri degli studenti della Scuola di applicazione per gli ingegneri e del Regio Museo Industriale. Il Progetto MAP, 'Museo Archivio Politecnico', portato avanti dal CEMED, è diventato l'asse portante delle attività di diffusione e promozione delle memorie di Torino città-politecnica.
Il Centro Museo e Documentazione Storica (CEMED) è stato istituito nel 1997 per gestire la memoria storica dell'Ateneo. Ha finalità di conservare, studiare e valorizzare il patrimonio storico-scientifico dell'Ateneo, coordinando le attività inerenti agli archivi, alle collezioni e ai materiali, già della Scuola di applicazione per gli ingegneri (1859-1906) e del Regio Museo Industriale italiano (1862-1906) e, in seguito, del Politecnico di Torino (dal 1906). Presso il centro sono custodite collezioni di strumenti scientifici e didattici e fondi documentari, tra cui una parte dell'Archivio Storico Studenti, costituito dai Registri degli studenti della Scuola di applicazione per gli ingegneri e del Regio Museo Industriale. Il Progetto MAP, 'Museo Archivio Politecnico', portato avanti dal CEMED, è diventato l'asse portante delle attività di diffusione e promozione delle memorie di Torino città-politecnica.
Il Museo dell'Agricoltura del Piemonte, grazie all'attivo impegno dell'omonima associazione, nata nel 1977 per iniziativa di un gruppo di docenti della Facoltà di Agraria dell'Università di Torino e in collaborazione con colleghi della Facoltà di Lettere, l'ordine dei Dottori in scienze agrarie, i Collegi provinciali dei geometri e i rappresentanti delle organizzazioni professionali di categoria degli agricoltori, ha come obiettivo principale di preservare il patrimonio culturale del mondo agricolo. Il museo conserva al suo interno circa 1600 pezzi: utensili, macchine agricole d'interesse storico. Le collezioni del Museo, ammontano a oltre 1600 oggetti (da semplici utensili alle macchine agricole d'interesse storico) inventariati, schedati e catalogati, dei primi 600 si ha riscontro nel primo volume del Catalogo, pubblicato nel 1986. Accanto alla raccolta, schedatura e conservazione del materiale museale, l'Associazione Museo dell'Agricoltura del Piemonte ha promosso una vivace attività di studio e di ricerca.
Il Museo dell'Agricoltura del Piemonte, grazie all'attivo impegno dell'omonima associazione, nata nel 1977 per iniziativa di un gruppo di docenti della Facoltà di Agraria dell'Università di Torino e in collaborazione con colleghi della Facoltà di Lettere, l'ordine dei Dottori in scienze agrarie, i Collegi provinciali dei geometri e i rappresentanti delle organizzazioni professionali di categoria degli agricoltori, ha come obiettivo principale di preservare il patrimonio culturale del mondo agricolo. Il museo conserva al suo interno circa 1600 pezzi: utensili, macchine agricole d'interesse storico. Le collezioni del Museo, ammontano a oltre 1600 oggetti (da semplici utensili alle macchine agricole d'interesse storico) inventariati, schedati e catalogati, dei primi 600 si ha riscontro nel primo volume del Catalogo, pubblicato nel 1986. Accanto alla raccolta, schedatura e conservazione del materiale museale, l'Associazione Museo dell'Agricoltura del Piemonte ha promosso una vivace attività di studio e di ricerca.
Il museo Museo Storico dei Vigili del Fuoco, nato nel 1991 in occasione delle Celebrazioni del 50° Anniversario di Fondazione del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, ospita la preziosa raccolta di automezzi, documenti, attrezzature e memorie storiche, di cui disponeva da tempo l'Archivio storico. Il corpus maggiore del patrimonio fotografico unico per ricchezza e completezza, riguarda il Secondo Conflitto Mondiale, con i suoi tre preziosi volumi composti di oltre 1000 fotografie, e con la raccolta quasi completa dei negativi originali composta da circa 4000 fotogrammi restaurati, raccolti e ordinati. Altre 4000/5000 immagini fotografiche e in negativo degli anni pre bellici e fino ai giorni nostri, completano l'archivio. Altre foto ancora sempre dei primi del '900 di proprietà dell'Associazione Per la Storia dei Vigili del Fuoco, arricchiscono il patrimonio aperto alla consultazione e messo a disposizione della collettività. Il patrimonio dell'archivio è inoltre composto da mezzi di diverse dimensioni e tipologie, attrezzature e documenti che hanno quotidianamente scritto la storia dei Vigili del Fuoco dal secolo XVIII ad oggi, che sono in gran parte custoditi in differenti ubicazioni, ma quasi mai consone al patrimonio stesso, quantificabili allo stato attuale in oltre 70 veicoli di diverse epoche.: A completamento degli automezzi vi sono, inoltre, quelle attrezzature di diverse dimensioni e tipologie, che hanno costituito il corredo operativo del vigile del fuoco negli anni antecedenti alla costituzione del Corpo Nazionale e nel periodo successivo.
Il museo Museo Storico dei Vigili del Fuoco, nato nel 1991 in occasione delle Celebrazioni del 50° Anniversario di Fondazione del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, ospita la preziosa raccolta di automezzi, documenti, attrezzature e memorie storiche, di cui disponeva da tempo l'Archivio storico. Il corpus maggiore del patrimonio fotografico unico per ricchezza e completezza, riguarda il Secondo Conflitto Mondiale, con i suoi tre preziosi volumi composti di oltre 1000 fotografie, e con la raccolta quasi completa dei negativi originali composta da circa 4000 fotogrammi restaurati, raccolti e ordinati. Altre 4000/5000 immagini fotografiche e in negativo degli anni pre bellici e fino ai giorni nostri, completano l'archivio. Altre foto ancora sempre dei primi del '900 di proprietà dell'Associazione Per la Storia dei Vigili del Fuoco, arricchiscono il patrimonio aperto alla consultazione e messo a disposizione della collettività. Il patrimonio dell'archivio è inoltre composto da mezzi di diverse dimensioni e tipologie, attrezzature e documenti che hanno quotidianamente scritto la storia dei Vigili del Fuoco dal secolo XVIII ad oggi, che sono in gran parte custoditi in differenti ubicazioni, ma quasi mai consone al patrimonio stesso, quantificabili allo stato attuale in oltre 70 veicoli di diverse epoche.: A completamento degli automezzi vi sono, inoltre, quelle attrezzature di diverse dimensioni e tipologie, che hanno costituito il corredo operativo del vigile del fuoco negli anni antecedenti alla costituzione del Corpo Nazionale e nel periodo successivo.
'A come Ambiente' si trova all'interno dell'Environment Park, il parco scientifico e tecnologico di Torino. Ha come obiettivo una cultura ambientale condivisa e diffusa, nuovi comportamenti individuali e collettivi, nel rispetto della natura. Il museo, interattivo e multimediale, è diviso in quattro sezioni: energia, trasporti, rifiuti, acqua. Il percorso è studiato in modo da coinvolgere il visitatore in performance e giochi. Divertimento e informazione, infatti, possono trasmettere una cultura che porta a comportamenti formativi che contribuiscono a migliorare la qualità della vita di ognuno di noi. L'allestimento è arricchito inoltre dalle opere di artisti italiani di fama internazionale: Ugo Nespolo (autore del logo), Piero Gilardi (che ha realizzato l'opera 'Prato solare' e "Respiro liquido" appositamente per il museo) ed anche installazioni di Corrado Bonomi, Francesco Casorati, Enrico T. De Paris, Ferdi Giardini, Mario Merz, Kimitake Sato, Gilberto Zorio, Angelo Grassi.
'A come Ambiente' si trova all'interno dell'Environment Park, il parco scientifico e tecnologico di Torino. Ha come obiettivo una cultura ambientale condivisa e diffusa, nuovi comportamenti individuali e collettivi, nel rispetto della natura. Il museo, interattivo e multimediale, è diviso in quattro sezioni: energia, trasporti, rifiuti, acqua. Il percorso è studiato in modo da coinvolgere il visitatore in performance e giochi. Divertimento e informazione, infatti, possono trasmettere una cultura che porta a comportamenti formativi che contribuiscono a migliorare la qualità della vita di ognuno di noi. L'allestimento è arricchito inoltre dalle opere di artisti italiani di fama internazionale: Ugo Nespolo (autore del logo), Piero Gilardi (che ha realizzato l'opera 'Prato solare' e "Respiro liquido" appositamente per il museo) ed anche installazioni di Corrado Bonomi, Francesco Casorati, Enrico T. De Paris, Ferdi Giardini, Mario Merz, Kimitake Sato, Gilberto Zorio, Angelo Grassi.
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