Musei
Il Museo Etnografico C’era una Volta di Alessandria: un viaggio nella cultura contadina del Piemonte

Nel cuore del centro storico di Alessandria, all’interno dell’antico complesso di Santa Maria di Castello, nella “Gambarina Vecchia”, caserma risalente al Settecento, attualmente di proprietà del Comune, si trova il Museo Etnografico “C’era una Volta”, una realtà museale che rappresenta un autentico scrigno della memoria contadina e artigiana del territorio piemontese. Fondato con l’intento di preservare e valorizzare la cultura popolare locale, il museo offre ai visitatori un percorso suggestivo attraverso gli usi, i costumi e le tradizioni della vita quotidiana nel Monferrato e nell’Alessandrino tra il XIX e il XX secolo.
Il museo nasce negli anni ’70 con l’obiettivo di raccogliere, conservare e rendere fruibili al pubblico testimonianze materiali della civiltà contadina, artigiana e domestica del territorio alessandrino. L’idea prende corpo nel suggestivo Chiostro di Santa Maria di Castello, edificio romanico risalente all’XI secolo, che offre uno scenario ideale per accogliere la collezione.
Il nome del museo, “C’era una Volta”, richiama il mondo delle fiabe e delle narrazioni orali, evocando il tempo passato e la dimensione della memoria, un elemento fondamentale per la comprensione dell’identità collettiva.
Il museo si articola in diverse sale tematiche e ambientazioni ricostruite con grande cura e attenzione filologica. Ogni spazio è pensato per offrire una narrazione immersiva e didattica, in cui il visitatore può “entrare” nel mondo di un tempo ormai lontano.
La vita domestica. Le ricostruzioni delle stanze di una tipica casa contadina – la cucina, la camera da letto, la dispensa – mostrano gli oggetti di uso quotidiano, dal focolare con la “traval” (la catena per pendere i paioli), alle stoviglie in terracotta, ai letti in ferro battuto e ai corredi ricamati. Questi ambienti rievocano i ritmi lenti e ciclici della vita familiare, scandita dalle stagioni e dal lavoro nei campi.
I mestieri di una volta. Una sezione fondamentale del museo è dedicata agli antichi mestieri: il maniscalco, il falegname, il calzolaio, il sellaio, il fabbro. Gli strumenti e le attrezzature originali, raccolti in botteghe ricostruite fedelmente, permettono di conoscere da vicino le tecniche artigianali tradizionali e l’ingegno delle maestranze locali.
L’agricoltura e la viticoltura. Il mondo rurale è rappresentato anche attraverso gli strumenti agricoli – aratri, falci, pigiatrici – e le testimonianze delle attività stagionali, come la vendemmia e la trebbiatura. Particolarmente suggestiva è la documentazione sulla coltivazione della vite, tipica della zona collinare del Monferrato, e sulla produzione del vino, con una sezione dedicata alle cantine e agli antichi metodi di vinificazione.
Tradizioni e religiosità popolare. Completano l’allestimento oggetti legati alla devozione religiosa, ai riti del ciclo della vita (battesimi, matrimoni, funerali), al carnevale, alle fiere e alle sagre. Questi elementi mostrano quanto le credenze religiose e le tradizioni popolari fossero radicate nel vissuto quotidiano delle comunità rurali.


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