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Rifugi Alpini in Piemonte

Rifugio Willy Jervis
Tipologia
Descrizione

Il rifugio Willy Jervis è un rifugio situato nel comune di Bobbio Pellice (TO), in val Pellice, nelle Alpi Cozie, a 1.732 metri di altitudine.

È stato costruito nel 1950 ed è stato intitolato a Guglielmo Jervis (detto Willy), alpinista e partigiano, catturato ed ucciso dai nazisti nel 1944.

Si trova all’estremità inferiore del grande e pittoresco Piano del Prà, ricoperto da pascoli, interrotti nella parte superiore da boschetti di larici. Lungo l’itinerario di accesso al rifugio si trovano pareti di roccia, raggiungibili in pochi minuti, sulle quali sono state tracciate vie di arrampicata di diversa lunghezza adatte sia ai principianti, sia ad alpinisti più esperti ed esigenti.

L'accesso avviene dal fondo della val Pellice. Raggiunta la frazione Villanova di Bobbio Pellice, il rifugio è raggiungibile in circa 2 ore a piedi seguendo tre possibili percorsi: il primo si può affrontare in mountain bike o in auto seguendo la pista agro-silvo-pastorale lunga circa 7 km. In alternativa, è possibile utilizzare una comoda e veloce mulattiera che taglia la parte iniziale e quella finale della pista. Vi è anche un sentiero che esclude completamente la pista sterrata e costeggia il torrente Pellice in destra idrografica per tutto il tragitto.

Il rifugio Willy Jervis è disposto su tre piani, è sempre aperto ed offre servizi come: un bar a servizio del ristorante aperto tutto l’anno, un secondo bar (esclusivamente estivo) con un ampio e soleggiato dehors, un ristorante da 60 coperti, 10 camerette da 1 a 4 posti, 4 camerate da 8 a 17 posti e un ampio magazzino con diverse attrezzature sportive per attività invernali ed estive.

Descrizione lunga

Il rifugio Willy Jervis è un rifugio situato nel comune di Bobbio Pellice (TO), in val Pellice, nelle Alpi Cozie, a 1.732 metri di altitudine.

È stato costruito nel 1950 ed è stato intitolato a Guglielmo Jervis (detto Willy), alpinista e partigiano, catturato ed ucciso dai nazisti nel 1944.

Si trova all’estremità inferiore del grande e pittoresco Piano del Prà, ricoperto da pascoli, interrotti nella parte superiore da boschetti di larici. Lungo l’itinerario di accesso al rifugio si trovano pareti di roccia, raggiungibili in pochi minuti, sulle quali sono state tracciate vie di arrampicata di diversa lunghezza adatte sia ai principianti, sia ad alpinisti più esperti ed esigenti.

L'accesso avviene dal fondo della val Pellice. Raggiunta la frazione Villanova di Bobbio Pellice, il rifugio è raggiungibile in circa 2 ore a piedi seguendo tre possibili percorsi: il primo si può affrontare in mountain bike o in auto seguendo la pista agro-silvo-pastorale lunga circa 7 km. In alternativa, è possibile utilizzare una comoda e veloce mulattiera che taglia la parte iniziale e quella finale della pista. Vi è anche un sentiero che esclude completamente la pista sterrata e costeggia il torrente Pellice in destra idrografica per tutto il tragitto.

Il rifugio Willy Jervis è disposto su tre piani, è sempre aperto ed offre servizi come: un bar a servizio del ristorante aperto tutto l’anno, un secondo bar (esclusivamente estivo) con un ampio e soleggiato dehors, un ristorante da 60 coperti, 10 camerette da 1 a 4 posti, 4 camerate da 8 a 17 posti e un ampio magazzino con diverse attrezzature sportive per attività invernali ed estive.

Rifugio Vitale Giacoletti
Tipologia
Descrizione

Il rifugio Vitale Giacoletti è situato nel comune di Crissolo (CN), in Valle Po, nelle Alpi Cozie, a 2.741 metri di altitudine.

Si trova sul colle del Losas, di fronte alla parete nord del Monviso, sotto la cresta est della Punta Udine. È una costruzione in muratura di pietrame a due piani, con copertura metallica. È dotato di impianto elettrico alimentato da pannelli fotovoltaici integrati da un gruppo elettrogeno. La struttura è, inoltre, dotata di docce e servizi igienici. Offre servizio alberghetto, bar e ristorante.

Il rifugio utilizza i locali di una ex caserma della Guardia di finanza (Ricovero del Coulour del Porco), inaugurata nel 1939 ed abbandonata nel 1943, che nel 1950 venne concessa in usufrutto alla sezione di Saluzzo del CAI. Il rifugio, inizialmente denominato rifugio del Losas, nel 1961 fu dedicato a Vitale Giacoletti (1923 - 1955), alpinista, fondatore della sezione di Barge del Club Alpino Italiano e morto tragicamente in una scalata sul Cervino.

Descrizione lunga

Il rifugio Vitale Giacoletti è situato nel comune di Crissolo (CN), in Valle Po, nelle Alpi Cozie, a 2.741 metri di altitudine.

Si trova sul colle del Losas, di fronte alla parete nord del Monviso, sotto la cresta est della Punta Udine. È una costruzione in muratura di pietrame a due piani, con copertura metallica. È dotato di impianto elettrico alimentato da pannelli fotovoltaici integrati da un gruppo elettrogeno. La struttura è, inoltre, dotata di docce e servizi igienici. Offre servizio alberghetto, bar e ristorante.

Il rifugio utilizza i locali di una ex caserma della Guardia di finanza (Ricovero del Coulour del Porco), inaugurata nel 1939 ed abbandonata nel 1943, che nel 1950 venne concessa in usufrutto alla sezione di Saluzzo del CAI. Il rifugio, inizialmente denominato rifugio del Losas, nel 1961 fu dedicato a Vitale Giacoletti (1923 - 1955), alpinista, fondatore della sezione di Barge del Club Alpino Italiano e morto tragicamente in una scalata sul Cervino.

Rifugio Val Gravio
Tipologia
Descrizione

Il Rifugio Val Gravio si trova a San Giorio di Susa, in Val di Susa, a 1390 metri di quota.

É aperto tutto l'anno nei fine settimana, nei festivi ed in settimana su prenotazione per gruppi organizzati. L'apertura è invece continuativa nei mesi di luglio e agosto. Offre posti letto e servizio ristorante.

Costruito nel 1928, venne distrutto durante la guerra nel maggio 1944. 6 anni più tardi fu ricostruito e successivamente ampliato fino ad avere la capacità e la struttura attuali.

I segni del passato emergono evidenti percorrendo il sentiero dei Franchi che porta al rifugio attraverso l’ambiente selvaggio del Vallone del Gravio. I confini naturali del vallone del Gravio rientrano in quelli dell’oasi di protezione faunistica del Parco naturale Orsiera- Rocciavrè, il che garantisce la presenza e spesso la visibilità di tutti i più grandi ungulati alpini (cervi, caprioli, camosci, stambecchi e cinghiali) nonché del lupo, studiato e monitorato da un importante progetto del Parco, oltre ad una notevole varietà di rare specie di volatili.

 

Descrizione lunga

Il Rifugio Val Gravio si trova a San Giorio di Susa, in Val di Susa, a 1390 metri di quota.

É aperto tutto l'anno nei fine settimana, nei festivi ed in settimana su prenotazione per gruppi organizzati. L'apertura è invece continuativa nei mesi di luglio e agosto. Offre posti letto e servizio ristorante.

Costruito nel 1928, venne distrutto durante la guerra nel maggio 1944. 6 anni più tardi fu ricostruito e successivamente ampliato fino ad avere la capacità e la struttura attuali.

I segni del passato emergono evidenti percorrendo il sentiero dei Franchi che porta al rifugio attraverso l’ambiente selvaggio del Vallone del Gravio. I confini naturali del vallone del Gravio rientrano in quelli dell’oasi di protezione faunistica del Parco naturale Orsiera- Rocciavrè, il che garantisce la presenza e spesso la visibilità di tutti i più grandi ungulati alpini (cervi, caprioli, camosci, stambecchi e cinghiali) nonché del lupo, studiato e monitorato da un importante progetto del Parco, oltre ad una notevole varietà di rare specie di volatili.

 

Rifugio Tazzetti
Tipologia
Descrizione

Il rifugio Ernesto Tazzetti è un rifugio situato nel comune di Usseglio (TO), in Valle di Viù, nelle Alpi Graie, a 2.642 metri di altezza. Dotato di 32 posti letto, costituisce un punto di appoggio utile per tutti gli alpinisti (o pellegrini) che vogliono scalare il Rocciamelone.

La conca Fons ‘d Rumur, dove è ubicato il rifugio, si trova alla testata della Valle di Viù e presenta la tipica morfologia di una conca di origine glaciale con al centro un laghetto. Pareti ripide e talora verticali disposte ad anfiteatro contornano la conca e tra esse spicca la parete est del Rocciamelone.

Il rifugio dispone di un locale invernale sempre aperto separato dal dormitorio in cui trovano collocazione 6 posti letto. Nei mesi di giugno (seconda metà del mese) e settembre è aperto solo durante i fine settimana mentre da metà luglio all'ultima domenica di agosto lo è in modo continuativo.

La struttura è raggiungibile in 2.5 h - 3.0 h di cammino dal Lago Malciaussia.

Descrizione lunga

Il rifugio Ernesto Tazzetti è un rifugio situato nel comune di Usseglio (TO), in Valle di Viù, nelle Alpi Graie, a 2.642 metri di altezza. Dotato di 32 posti letto, costituisce un punto di appoggio utile per tutti gli alpinisti (o pellegrini) che vogliono scalare il Rocciamelone.

La conca Fons ‘d Rumur, dove è ubicato il rifugio, si trova alla testata della Valle di Viù e presenta la tipica morfologia di una conca di origine glaciale con al centro un laghetto. Pareti ripide e talora verticali disposte ad anfiteatro contornano la conca e tra esse spicca la parete est del Rocciamelone.

Il rifugio dispone di un locale invernale sempre aperto separato dal dormitorio in cui trovano collocazione 6 posti letto. Nei mesi di giugno (seconda metà del mese) e settembre è aperto solo durante i fine settimana mentre da metà luglio all'ultima domenica di agosto lo è in modo continuativo.

La struttura è raggiungibile in 2.5 h - 3.0 h di cammino dal Lago Malciaussia.

Rifugio Soria Ellena
Tipologia
Descrizione

Il Rifugio Soria Ellena si trova nella catena delle Alpi Marittime nel comune di Entracque, in provincia di Cuneo, a 1.840 metri di altitudine.

Per la volontà del Club Alpino Italiano sezione Cuneo, fu inaugurato il 10 Settembre 1961 e legato al nome di Edoardo (Dado) Soria, alpinista cuneese. Ristrutturato nel 1979, al nome di Edoardo Soria fu aggiunto quello di un altro alpinista cuneese Gianni Ellena, autore con Soria di numerose "prime" nel Parco Alpi Marittime tra le quali quelle tracciate tra il 1929 e il 1932 sul Corno Stella.

Dispone di 65 posti letto, in camerette da 5 o 6 posti. È dotato di impianto elettrico con alimentazione a pannelli solari, acqua corrente, servizi igienici e doccia calda. Offre servizio bar, alberghetto e ristorazione e, in più, la possibilità di preparare pranzi al sacco.

Il rifugio è raggiungibile da San Giacomo di Entracque, a 1213 m. Si segue la strada sterrata che sale nella faggeta. Dopo la cascata del torrente Gesso della Barra, si prosegue verso sud addentrandosi nel vallone, raggiungendo il Gias Sterpis sottano. Dopo lo slargo del Garb della Siula inizia il sentiero GTA. Si sale decisamente arrivando al passo di Peirastreccia, si prosegue in una conca rocciosa, superando alcuni tornanti. Abbandonata la traccia per il colle delle Finestrelle, si attraversa il rio su di un ponte giungendo così al rifugio.

Dalla struttura si può arrivare:

- a Madonna delle Finestre dal colle di Finestra (3,15 - 4,15 ore).

- al Rifugio Cougourde attraverso il colle di Finestra ed il passo des Ladres.

- al Rifugio Genova attraverso il passo di Fenestrelle, (3 - 4 ore).

- al Rifugio Pagari attraverso il passo dei ghiacciai, (6 - 7 ore).

Descrizione lunga

Il Rifugio Soria Ellena si trova nella catena delle Alpi Marittime nel comune di Entracque, in provincia di Cuneo, a 1.840 metri di altitudine.

Per la volontà del Club Alpino Italiano sezione Cuneo, fu inaugurato il 10 Settembre 1961 e legato al nome di Edoardo (Dado) Soria, alpinista cuneese. Ristrutturato nel 1979, al nome di Edoardo Soria fu aggiunto quello di un altro alpinista cuneese Gianni Ellena, autore con Soria di numerose "prime" nel Parco Alpi Marittime tra le quali quelle tracciate tra il 1929 e il 1932 sul Corno Stella.

Dispone di 65 posti letto, in camerette da 5 o 6 posti. È dotato di impianto elettrico con alimentazione a pannelli solari, acqua corrente, servizi igienici e doccia calda. Offre servizio bar, alberghetto e ristorazione e, in più, la possibilità di preparare pranzi al sacco.

Il rifugio è raggiungibile da San Giacomo di Entracque, a 1213 m. Si segue la strada sterrata che sale nella faggeta. Dopo la cascata del torrente Gesso della Barra, si prosegue verso sud addentrandosi nel vallone, raggiungendo il Gias Sterpis sottano. Dopo lo slargo del Garb della Siula inizia il sentiero GTA. Si sale decisamente arrivando al passo di Peirastreccia, si prosegue in una conca rocciosa, superando alcuni tornanti. Abbandonata la traccia per il colle delle Finestrelle, si attraversa il rio su di un ponte giungendo così al rifugio.

Dalla struttura si può arrivare:

- a Madonna delle Finestre dal colle di Finestra (3,15 - 4,15 ore).

- al Rifugio Cougourde attraverso il colle di Finestra ed il passo des Ladres.

- al Rifugio Genova attraverso il passo di Fenestrelle, (3 - 4 ore).

- al Rifugio Pagari attraverso il passo dei ghiacciai, (6 - 7 ore).

Rifugio Somma Lombardo
Tipologia
Descrizione

Il rifugio Somma è un rifugio alpino in alta Val Formazza, nella provincia del Verbano-Cusio-Ossola, a 2.561 metri di altitudine, nel comune di Formazza.

La struttura è situata in alta montagna sulle pendici del Corno di Ban, su una balconata che si affaccia sul Lago del Sabbione e le cime dell'Arbola e dell'Hohsandhorn. Il rifugio offre servizio di ristorazione e può ospitare fino a 20 persone.

La struttura è di proprietà della Sezione CAI di Somma Lombardo ed è gestita direttamente da un gruppo di Soci volontari che si alternano durante l’apertura.

Il rifugio è aperto tutti i fine settimana (con possibilità di pernottamento anche il venerdì sera, a richiesta) normalmente da metà giugno a fine settembre e tutti i giorni nel mese di agosto (verificare sempre il periodo di apertura che può presentare variazioni anche a causa delle condizioni meteo).

Si accede al rifugio mediante il Sentiero G39 che parte dalla località Morasco (2h 30' di cammino, con un dislivello di circa 850 m) . Per raggiungere l'attacco al sentiero è possibile parcheggiare il proprio mezzo presso il parcheggio in località Morasco.

Descrizione lunga

Il rifugio Somma è un rifugio alpino in alta Val Formazza, nella provincia del Verbano-Cusio-Ossola, a 2.561 metri di altitudine, nel comune di Formazza.

La struttura è situata in alta montagna sulle pendici del Corno di Ban, su una balconata che si affaccia sul Lago del Sabbione e le cime dell'Arbola e dell'Hohsandhorn. Il rifugio offre servizio di ristorazione e può ospitare fino a 20 persone.

La struttura è di proprietà della Sezione CAI di Somma Lombardo ed è gestita direttamente da un gruppo di Soci volontari che si alternano durante l’apertura.

Il rifugio è aperto tutti i fine settimana (con possibilità di pernottamento anche il venerdì sera, a richiesta) normalmente da metà giugno a fine settembre e tutti i giorni nel mese di agosto (verificare sempre il periodo di apertura che può presentare variazioni anche a causa delle condizioni meteo).

Si accede al rifugio mediante il Sentiero G39 che parte dalla località Morasco (2h 30' di cammino, con un dislivello di circa 850 m) . Per raggiungere l'attacco al sentiero è possibile parcheggiare il proprio mezzo presso il parcheggio in località Morasco.

Rifugio Saronno Al Belvedere
Tipologia
Descrizione

Il Rifugio Saronno Al Belvedere si trova in Località Belvedere a Macugnaga (VB), a 1827 metri di altitudine.

Per le sue caratteristiche il rifugio è particolarmente indicato per quelle sezioni o gruppi autogestiti che desiderano introdurre giovani all’escursionismo, all’attività di arrampicata su roccia, di progressione su ghiaccio o semplicemente trascorrere una vacanza.

La struttura si può raggiungere da Pecetto, con seggiovia fino al Belvedere e di lì con 10 minuti di discesa fino alla sottostante conca verde dove si trova il rifugio. Partendo dalla stazione a valle della seggiovia, si risale per una carrabile attraverso il bosco e i prati fino all’Alpe Burki, in circa 30 minuti, dove giunge anche il primo troncone della seggiovia; lasciato alle spalle, si prosegue per 5 minuti dove si svolta a destra e si entra in un bosco di conifere percorrendo un sentiero che presenta alcune parti ripide (ma comunque sempre ombreggiato); in circa mezz'ora si giunge ad un colletto sottostante gli impianti da cui si scorge, attraverso le aghifoglie ad alto fusto, il rifugio che si raggiunge attraverso l’antistante prato (ore di percorrenza: 1.45).

 

Descrizione lunga

Il Rifugio Saronno Al Belvedere si trova in Località Belvedere a Macugnaga (VB), a 1827 metri di altitudine.

Per le sue caratteristiche il rifugio è particolarmente indicato per quelle sezioni o gruppi autogestiti che desiderano introdurre giovani all’escursionismo, all’attività di arrampicata su roccia, di progressione su ghiaccio o semplicemente trascorrere una vacanza.

La struttura si può raggiungere da Pecetto, con seggiovia fino al Belvedere e di lì con 10 minuti di discesa fino alla sottostante conca verde dove si trova il rifugio. Partendo dalla stazione a valle della seggiovia, si risale per una carrabile attraverso il bosco e i prati fino all’Alpe Burki, in circa 30 minuti, dove giunge anche il primo troncone della seggiovia; lasciato alle spalle, si prosegue per 5 minuti dove si svolta a destra e si entra in un bosco di conifere percorrendo un sentiero che presenta alcune parti ripide (ma comunque sempre ombreggiato); in circa mezz'ora si giunge ad un colletto sottostante gli impianti da cui si scorge, attraverso le aghifoglie ad alto fusto, il rifugio che si raggiunge attraverso l’antistante prato (ore di percorrenza: 1.45).

 

Rifugio Santino Ferioli
Tipologia
Descrizione

Il Rifugio Santino Ferioli è situato presso il Colle Mud (2.264 metri di altitudine) nei pressi di Alagna Valsesia.

É raggiungibile da:
- Alagna Valsesia (mt. 1.190), percorrendo i sentieri 208 e 208a in ore 2.30 circa
- Rima S. Giuseppe (mt. 1.411) in 2.30 ore col sentiero 296 fino al colle Mud, poi sentiero 208.

La struttura è una bella baita in pietra e legno perfettamente integrata con l’ambiente circostante. Appoggiata sulla morena sotto il Colle Mud, ha uno splendido terrazzo aperto sulla Valle, con vista spettacolare su Alagna.

Dal 1983 la Sezione è proprietaria del rifugio “S.Ferioli”, situato presso il Colle Mud ad Alagna Valsesia. Il rifugio è gestito direttamente dai Soci della Sezione, ed è aperto nei fine settimana di luglio e settembre, e tutti i giorni nel mese di agosto. La struttura offre 24 posti letto per il pernottamento. Nei periodi di chiusura è accessibile il locale invernale.

Il rifugio è inserito nel circuito internazionale della “Via Alpina”, un itinerario escursionistico che collega Trieste, sulla costa Adriatica, a Monaco e al Mediterraneo.

Nei pressi del rifugio si possono visitare:

- Belvedere dei Sassi Bianchi: ampia veduta sull’Alpe Faller e sulla parete Sud-Est del Monte Rosa (30 minuti)

- Corno Mud 2802 m (2 ore)

- M. Tagliaferro, cresta nord (4 ore)

- Traversata a Rima San Giuseppe (4 ore)

Descrizione lunga

Il Rifugio Santino Ferioli è situato presso il Colle Mud (2.264 metri di altitudine) nei pressi di Alagna Valsesia.

É raggiungibile da:
- Alagna Valsesia (mt. 1.190), percorrendo i sentieri 208 e 208a in ore 2.30 circa
- Rima S. Giuseppe (mt. 1.411) in 2.30 ore col sentiero 296 fino al colle Mud, poi sentiero 208.

La struttura è una bella baita in pietra e legno perfettamente integrata con l’ambiente circostante. Appoggiata sulla morena sotto il Colle Mud, ha uno splendido terrazzo aperto sulla Valle, con vista spettacolare su Alagna.

Dal 1983 la Sezione è proprietaria del rifugio “S.Ferioli”, situato presso il Colle Mud ad Alagna Valsesia. Il rifugio è gestito direttamente dai Soci della Sezione, ed è aperto nei fine settimana di luglio e settembre, e tutti i giorni nel mese di agosto. La struttura offre 24 posti letto per il pernottamento. Nei periodi di chiusura è accessibile il locale invernale.

Il rifugio è inserito nel circuito internazionale della “Via Alpina”, un itinerario escursionistico che collega Trieste, sulla costa Adriatica, a Monaco e al Mediterraneo.

Nei pressi del rifugio si possono visitare:

- Belvedere dei Sassi Bianchi: ampia veduta sull’Alpe Faller e sulla parete Sud-Est del Monte Rosa (30 minuti)

- Corno Mud 2802 m (2 ore)

- M. Tagliaferro, cresta nord (4 ore)

- Traversata a Rima San Giuseppe (4 ore)

Rifugio Renato Brusa Perosa
Tipologia
Descrizione

Il Rifugio Renato Brusa Perosa si trova sulla via per il Monte Massone. Salendo dal Comune di Ornavasso e per boschi di faggio, la vista spazia su un panorama meraviglioso abbracciando il Lago di Mergozzo, il Lago Maggiore e l’arco Alpino delle Lepontine. Il percorso, opportunamente segnalato da cartelli (sentiero n° A25), si snoda, in parte, lungo la vecchia strada non asfaltata; a piedi sono necessarie circa 3 ore. Per risparmiare un po' di tempo si può partire più in alto dal Santuario del Boden (2 h e 30'), dove c'è un ampio parcheggio per lasciare la macchina.

Il rifugio è dotato di 21 posti letto in camerone e camerette, illuminazione con pannelli fotovoltaici, cucina e sala da pranzo, servizi igienici, doccia ed acqua calda.

Ascensioni Principali partendo dal Rifugio: Monte Massone (2.161 mt)  e Cima delle Tre Croci. Da Ornavasso, 215 m su strada sterrata, km 11. Da Ornavasso, lungo percorso su strada sterrata, possibili scorciatoie (ore di percorrenza: 3).

Nei pressi del rifugio è possibile trovare:

- Monte Massone a 2161 m, ore 3. Sotto il Massone si trovano delle vecchie fortificazioni della linea Cadorna

Descrizione lunga

Il Rifugio Renato Brusa Perosa si trova sulla via per il Monte Massone. Salendo dal Comune di Ornavasso e per boschi di faggio, la vista spazia su un panorama meraviglioso abbracciando il Lago di Mergozzo, il Lago Maggiore e l’arco Alpino delle Lepontine. Il percorso, opportunamente segnalato da cartelli (sentiero n° A25), si snoda, in parte, lungo la vecchia strada non asfaltata; a piedi sono necessarie circa 3 ore. Per risparmiare un po' di tempo si può partire più in alto dal Santuario del Boden (2 h e 30'), dove c'è un ampio parcheggio per lasciare la macchina.

Il rifugio è dotato di 21 posti letto in camerone e camerette, illuminazione con pannelli fotovoltaici, cucina e sala da pranzo, servizi igienici, doccia ed acqua calda.

Ascensioni Principali partendo dal Rifugio: Monte Massone (2.161 mt)  e Cima delle Tre Croci. Da Ornavasso, 215 m su strada sterrata, km 11. Da Ornavasso, lungo percorso su strada sterrata, possibili scorciatoie (ore di percorrenza: 3).

Nei pressi del rifugio è possibile trovare:

- Monte Massone a 2161 m, ore 3. Sotto il Massone si trovano delle vecchie fortificazioni della linea Cadorna

Rifugio Pietro Crosta
Tipologia
Descrizione

Il Rifugio Pietro Crosta, di proprietà del C.A.I. di Gallarate si trova in Località Alpe Solcio a Varzo (VB), a 1.751 metri di altitudine. Si trova sull’Altavia della Valle Divedro ed è una tappa del GTA, la Grande Attraversata delle Alpi. É una delle mete preferite per escursioni e trekking in Val d’Ossola. Il rifugio è aperto anche in inverno, raggiungibile con ciaspole o scialpinismo e offre tutto l’anno servizio di ristorazione e possibilità di pernottamento con disponibilità di 24 posti letto nel rifugio e 8 nel bivacco.

Il rifugio è raggiungibile da:

San Domenico: percorse poche decine di metri verso valle dal parcheggio di S. Domenico, si trova a sinistra l’inizio del percorso in corrispondenza della targa del “Sentiero Serafi no Coscia”. Seguendo le segnalazioni, si percorre un fitto bosco prima di incontrare la nuova strada forestale che conduce direttamente al rifugio (ore di percorrenza 2.30).

Foppiano: itinerario dapprima in un bosco di faggi con due possibilità: la Bocca del Lupo o il Passo della Colmine 1630 m, si scende all’alpe Proso a 1560 m, per poi risalire fino al rifugio (ore di percorrenza 2.30).

Coggia: si procede sino al termine della strada in terra battuta a Bialugno a 1200 m da dove si riprende il vecchio sentiero che sale in un bosco ceduo. Passando per alcuni alpeggi si giunge alla Ca’ Bianca e poi in un fitto bosco di conifere prima di sbucare nella conca prativa dell’Alpe Solcio, a 1680 m. Attraversato il rio S. Giovanni in breve si giunge al rifugio (ore di percorrenza 2.30).

Maulone, località sopra Varzo: strada consorziale asfaltata con tratti sterrati. Consigliata con innevamento (ore di percorrenza 2.30).

Nelle vicinanze del rifugio è possibile trovare:

M. Cistella (2880 m): dal rifugio salire sulla sinistra del Vallone di Solcio. Tra splendide fioriture si giunge alla Bocchetta di Solcio. Piegare a destra, risalire per arrivare ad un altopiano in vista del bivacco Leoni (2803 m), a sinistra, poco prima la grotta della Madonnina. Alla destra del bivacco un canale conduce alla cima. Il panorama è a 360° e nelle giornate terse si vede la Capanna Margherita (4 ore di percorrenza).
Pizzo Boni, con parecchie vie d’arrampicata.
Pizzo Diei (2906 m).

Descrizione lunga

Il Rifugio Pietro Crosta, di proprietà del C.A.I. di Gallarate si trova in Località Alpe Solcio a Varzo (VB), a 1.751 metri di altitudine. Si trova sull’Altavia della Valle Divedro ed è una tappa del GTA, la Grande Attraversata delle Alpi. É una delle mete preferite per escursioni e trekking in Val d’Ossola. Il rifugio è aperto anche in inverno, raggiungibile con ciaspole o scialpinismo e offre tutto l’anno servizio di ristorazione e possibilità di pernottamento con disponibilità di 24 posti letto nel rifugio e 8 nel bivacco.

Il rifugio è raggiungibile da:

San Domenico: percorse poche decine di metri verso valle dal parcheggio di S. Domenico, si trova a sinistra l’inizio del percorso in corrispondenza della targa del “Sentiero Serafi no Coscia”. Seguendo le segnalazioni, si percorre un fitto bosco prima di incontrare la nuova strada forestale che conduce direttamente al rifugio (ore di percorrenza 2.30).

Foppiano: itinerario dapprima in un bosco di faggi con due possibilità: la Bocca del Lupo o il Passo della Colmine 1630 m, si scende all’alpe Proso a 1560 m, per poi risalire fino al rifugio (ore di percorrenza 2.30).

Coggia: si procede sino al termine della strada in terra battuta a Bialugno a 1200 m da dove si riprende il vecchio sentiero che sale in un bosco ceduo. Passando per alcuni alpeggi si giunge alla Ca’ Bianca e poi in un fitto bosco di conifere prima di sbucare nella conca prativa dell’Alpe Solcio, a 1680 m. Attraversato il rio S. Giovanni in breve si giunge al rifugio (ore di percorrenza 2.30).

Maulone, località sopra Varzo: strada consorziale asfaltata con tratti sterrati. Consigliata con innevamento (ore di percorrenza 2.30).

Nelle vicinanze del rifugio è possibile trovare:

M. Cistella (2880 m): dal rifugio salire sulla sinistra del Vallone di Solcio. Tra splendide fioriture si giunge alla Bocchetta di Solcio. Piegare a destra, risalire per arrivare ad un altopiano in vista del bivacco Leoni (2803 m), a sinistra, poco prima la grotta della Madonnina. Alla destra del bivacco un canale conduce alla cima. Il panorama è a 360° e nelle giornate terse si vede la Capanna Margherita (4 ore di percorrenza).
Pizzo Boni, con parecchie vie d’arrampicata.
Pizzo Diei (2906 m).

Rifugio Pian Cavallone
Tipologia
Descrizione

Il rifugio Pian Cavallone, di proprietà del CAI Verbano, è stato costruito nel 1882 ed inaugurato il 29 luglio dell’anno successivo. Situato a oltre 1500 metri di quota, si affaccia sul Lago Maggiore, sulle aree selvagge del Parco Nazionale della Val Grande, sulla catena del Monte Rosa e sulle Alpi svizzere.

l rifugio, completamente rimodernato, offre 24 posti letto in camerette da 4 letti, servizio di ristoro con due ampie sale da pranzo, luce elettrica fornita da pannelli solari o da generatore. Può essere una meta per degustare prodotti tipici dopo una gita o un punto di partenza per escursioni più impegnative sui monti circostanti.

Il rifugio è raggiungibile:

da Miazzina, parcheggio in loc. Cappella Fina a 1100 m, (1 h 30' di percorrenza)
da Caprezzo, parcheggio in loc. Cappella Porte a 1050 m, (1 h 40' di percorrenza)
da Intragna, parcheggio in loc. Gabbio/La Piazza a 1150 m, (1 h 20' di percorrenza)
da Cicogna, parcheggio, 700 m, (3 ore di percorrenza).
da Scareno, parcheggio a 700 m, (5 ore di percorrenza).
da Cossogno, parcheggio a 380 m, (4 h 30' di percorrenza).

A pochi passi dal rifugio partono i sentieri per raggiungere il Monte Todano (itinerario T, 15 minuti) ed il Pizzo Marona (itinerario EE, 1h 30').

Descrizione lunga

Il rifugio Pian Cavallone, di proprietà del CAI Verbano, è stato costruito nel 1882 ed inaugurato il 29 luglio dell’anno successivo. Situato a oltre 1500 metri di quota, si affaccia sul Lago Maggiore, sulle aree selvagge del Parco Nazionale della Val Grande, sulla catena del Monte Rosa e sulle Alpi svizzere.

l rifugio, completamente rimodernato, offre 24 posti letto in camerette da 4 letti, servizio di ristoro con due ampie sale da pranzo, luce elettrica fornita da pannelli solari o da generatore. Può essere una meta per degustare prodotti tipici dopo una gita o un punto di partenza per escursioni più impegnative sui monti circostanti.

Il rifugio è raggiungibile:

da Miazzina, parcheggio in loc. Cappella Fina a 1100 m, (1 h 30' di percorrenza)
da Caprezzo, parcheggio in loc. Cappella Porte a 1050 m, (1 h 40' di percorrenza)
da Intragna, parcheggio in loc. Gabbio/La Piazza a 1150 m, (1 h 20' di percorrenza)
da Cicogna, parcheggio, 700 m, (3 ore di percorrenza).
da Scareno, parcheggio a 700 m, (5 ore di percorrenza).
da Cossogno, parcheggio a 380 m, (4 h 30' di percorrenza).

A pochi passi dal rifugio partono i sentieri per raggiungere il Monte Todano (itinerario T, 15 minuti) ed il Pizzo Marona (itinerario EE, 1h 30').

Rifugio Pastore
Tipologia
Descrizione

Il Rifugio Pastore si trova nel cuore del Parco Naturale Alta Valsesia, al termine del fuoripista della Balma (1.575 di altitudine), Alpe Pile - Alagna Valsesia.

La struttura è composta da un insieme di baite ristrutturate. Offre 65 posti letto in camerette riscaldate da 4/6 letti e 2 dormitori comuni, più annessa area campeggio per 10 tende. Il locale invernale, invece, possiede 4 posti. I servizi igienici comuni sono ubicati in una baita a 20 metri dalle camere e sono dotati di wc, lavabi e docce calde.

Il rifugio si raggiunge da Alagna con 2 possibili percorsi:

- Percorso 1: dalla località Wold, 1 km dopo Alagna, si continua a piedi su una strada asfaltata per circa 3 km fino alla località Acqua Bianca, e poi si imbocca il sentiero n. 6. L’ampia e rinnovata mulattiera, in qualche tratto con una discreta pendenza, offre bellissimi panorami come la cascata delle Caldaie del Sesia. Il percorso facile e breve garantisce a tutti la possibilità di raggiungere il rifugio.
Tempo di percorrenza: da Alagna: 45/50 minuti; dal piazzale dell'Acqua Bianca: 20 minuti.

- Percorso 2: dalla località Wold, 1 km dopo Alagna, si continua a piedi su una strada asfaltata per circa 1,5 km fino alla località Sant'Antonio dove sorge una piccola chiesetta. Circa 50 metri dopo la chiesa, prima del ponte carrozzabile si imbocca (in prossimità di un grosso masso) il sentiero n° 6 e si raggiunge il rifugio con un percorso semplice, ma piuttosto ripido e con una lunga scalinata.
Tempo di percorrenza: da Alagna: 45/50 minuti; da Sant'Antonio: 30 minuti.

Descrizione lunga

Il Rifugio Pastore si trova nel cuore del Parco Naturale Alta Valsesia, al termine del fuoripista della Balma (1.575 di altitudine), Alpe Pile - Alagna Valsesia.

La struttura è composta da un insieme di baite ristrutturate. Offre 65 posti letto in camerette riscaldate da 4/6 letti e 2 dormitori comuni, più annessa area campeggio per 10 tende. Il locale invernale, invece, possiede 4 posti. I servizi igienici comuni sono ubicati in una baita a 20 metri dalle camere e sono dotati di wc, lavabi e docce calde.

Il rifugio si raggiunge da Alagna con 2 possibili percorsi:

- Percorso 1: dalla località Wold, 1 km dopo Alagna, si continua a piedi su una strada asfaltata per circa 3 km fino alla località Acqua Bianca, e poi si imbocca il sentiero n. 6. L’ampia e rinnovata mulattiera, in qualche tratto con una discreta pendenza, offre bellissimi panorami come la cascata delle Caldaie del Sesia. Il percorso facile e breve garantisce a tutti la possibilità di raggiungere il rifugio.
Tempo di percorrenza: da Alagna: 45/50 minuti; dal piazzale dell'Acqua Bianca: 20 minuti.

- Percorso 2: dalla località Wold, 1 km dopo Alagna, si continua a piedi su una strada asfaltata per circa 1,5 km fino alla località Sant'Antonio dove sorge una piccola chiesetta. Circa 50 metri dopo la chiesa, prima del ponte carrozzabile si imbocca (in prossimità di un grosso masso) il sentiero n° 6 e si raggiunge il rifugio con un percorso semplice, ma piuttosto ripido e con una lunga scalinata.
Tempo di percorrenza: da Alagna: 45/50 minuti; da Sant'Antonio: 30 minuti.

Rifugio Oberto Maroli
Tipologia
Descrizione

Il rifugio Oberto Maroli (2.796 metri di altitudine) è un rifugio delle Alpi Pennine situato nel comune di Macugnaga (VB).

La struttura si trova poco sotto la stazione di arrivo della funivia che sale da Macugnaga, di fianco alle piste da sci e di fronte alla parete Est del Rosa. Si trova a 10 minuti dalla cresta di confine con la Svizzera ed è posto Tappa del Tour del MonteRosa-Cervino, del Grande Sentiero Walser e del Sentiero Italia.

Il rifugio è raggiungibile: da Staffa di Macugnaga con la funivia sino alla stazione superiore (20 minuti di percorrenza). In alternativa, sempre da Macugnaga si può salire al rifugio in circa 4 ore. Dal versante svizzero si può partire dalla diga del Lago Mattmark al termine della Saastal ed il rifugio è raggiungibile in circa 2 ore e trenta.

La zona del passo del monte Moro è molto frequentata sia d’inverno che d’estate. Questa zona è chiusa alla caccia da oltre trent’anni e piccoli branchi di stambecchi pascolano accanto al rifugio.

Descrizione lunga

Il rifugio Oberto Maroli (2.796 metri di altitudine) è un rifugio delle Alpi Pennine situato nel comune di Macugnaga (VB).

La struttura si trova poco sotto la stazione di arrivo della funivia che sale da Macugnaga, di fianco alle piste da sci e di fronte alla parete Est del Rosa. Si trova a 10 minuti dalla cresta di confine con la Svizzera ed è posto Tappa del Tour del MonteRosa-Cervino, del Grande Sentiero Walser e del Sentiero Italia.

Il rifugio è raggiungibile: da Staffa di Macugnaga con la funivia sino alla stazione superiore (20 minuti di percorrenza). In alternativa, sempre da Macugnaga si può salire al rifugio in circa 4 ore. Dal versante svizzero si può partire dalla diga del Lago Mattmark al termine della Saastal ed il rifugio è raggiungibile in circa 2 ore e trenta.

La zona del passo del monte Moro è molto frequentata sia d’inverno che d’estate. Questa zona è chiusa alla caccia da oltre trent’anni e piccoli branchi di stambecchi pascolano accanto al rifugio.

Rifugio Morelli-Buzzi
Tipologia
Descrizione

Il rifugio Morelli-Buzzi, costruito nel 1931, è il più vecchio rifugio del CAI di Cuneo. Si trova al termine del vallone di Lourousa ed è un punto strategico per le escursioni alla Cima nord dell'Argentera (3.296 metri), al Monte Oriol (2.943 metri) e al Monte Stella (3.262 metri).

La struttura ha una capacità di 40 posti letto ed è strutturata su tre livelli, che comprendono la zona pranzo, la cucina, il servizio bar e i servizi igienici.

É possibile raggiungere il rifugio da Cuneo in direzione Borgo S.Dalmazzo. Lasciata sulla sinistra la S.S. 20 si prende in direzione Valle Gesso-Valdieri-Terme di Valdieri. Appena oltrepassato il ponte in pietra prima dello Stabilimento Termale, sulla sinistra si trova un ampio posto auto da dove parte il sentiero N8 che prima passa nella faggeta con ampi tornanti, e poi per il gias Lagarot in un’ampia conca, portando al rifugio in circa 3 ore di cammino.

- Dal rifugio si scende sul sentiero N8 fino a pervenire nella conca del Gias dei Lagarot di Lourousa, a 1.965 m. Poco prima del Gias, sulla sinistra si stacca il sentiero N9 che sale verso Sud in direzione della morena frontale del Canalone di Lourousa. Con una serie di tornanti il sentiero prende quota sul pendio detritico, quindi, dopo alcuni salti rocciosi raggiunge un ripiano di blocchi rocciosi. Sulla sinistra il vicino Bivacco Silvio Varrone, a 2235 m, e la sottostante morena frontale del Canalone di Lourousa con la incombente parete Nord del Corno Stella.

- Di fronte al rifugio, il sentiero N8 continua tra grandi massi, e raggiunta la ripida china terminale, con una serie di tornantini sale fin sul crinale Gesso della Rovina-Valletta, dove si apre il Colle del Chiapous, a 2.526 metri. Il sentiero continua oltre il valico come M9 e scende al grande bacino del Lago del Chiotas.

Descrizione lunga

Il rifugio Morelli-Buzzi, costruito nel 1931, è il più vecchio rifugio del CAI di Cuneo. Si trova al termine del vallone di Lourousa ed è un punto strategico per le escursioni alla Cima nord dell'Argentera (3.296 metri), al Monte Oriol (2.943 metri) e al Monte Stella (3.262 metri).

La struttura ha una capacità di 40 posti letto ed è strutturata su tre livelli, che comprendono la zona pranzo, la cucina, il servizio bar e i servizi igienici.

É possibile raggiungere il rifugio da Cuneo in direzione Borgo S.Dalmazzo. Lasciata sulla sinistra la S.S. 20 si prende in direzione Valle Gesso-Valdieri-Terme di Valdieri. Appena oltrepassato il ponte in pietra prima dello Stabilimento Termale, sulla sinistra si trova un ampio posto auto da dove parte il sentiero N8 che prima passa nella faggeta con ampi tornanti, e poi per il gias Lagarot in un’ampia conca, portando al rifugio in circa 3 ore di cammino.

- Dal rifugio si scende sul sentiero N8 fino a pervenire nella conca del Gias dei Lagarot di Lourousa, a 1.965 m. Poco prima del Gias, sulla sinistra si stacca il sentiero N9 che sale verso Sud in direzione della morena frontale del Canalone di Lourousa. Con una serie di tornanti il sentiero prende quota sul pendio detritico, quindi, dopo alcuni salti rocciosi raggiunge un ripiano di blocchi rocciosi. Sulla sinistra il vicino Bivacco Silvio Varrone, a 2235 m, e la sottostante morena frontale del Canalone di Lourousa con la incombente parete Nord del Corno Stella.

- Di fronte al rifugio, il sentiero N8 continua tra grandi massi, e raggiunta la ripida china terminale, con una serie di tornantini sale fin sul crinale Gesso della Rovina-Valletta, dove si apre il Colle del Chiapous, a 2.526 metri. Il sentiero continua oltre il valico come M9 e scende al grande bacino del Lago del Chiotas.

Rifugio Mongioie
Tipologia
Descrizione

Il rifugio Mongioie, di proprietà del CAI di Albenga, è stato costruito nel 1989. Si trova sul grande pianoro (PianRosso) sopra l'abitato di Viozene in mezzo a grandi pascoli verdeggianti. Alle sue spalle svettano la grande parete del Mongioie (2630 metri) e la Cima delle Saline (2612 metri). Il Rifugio è il punto di partenza ideale per escursioni in quota e per raggiungere la cima del Mongioie.

Il rifugio offre 46 posti letto e i servizi di bar e ristorante.

Come raggiungere il rifugio: percorsa la S.S. 28 della valle Tanaro, nell’abitato di Ponte di Nava si segue l’indicazione Viozene-Upega-Monesi. Dall’abitato di Viozene si segue la rotabile che sale verso la borgata Piumini. Qui parte un sentiero che in circa 40 minuti conduce al rifugio.

- Dal Rifugio si stacca una stradina in discesa in direzione di ponente, il sentiero A6 si stacca poi sulla destra dalla carrareccia, proseguendo parallelo per un breve tratto, avvicinandosi alla base delle Rocce del Manco. Nel sentiero A6, converge da sinistra il sentiero A6b proveniente direttamente da Viozene. Con fondo roccioso, il sentiero raggiunge la zona delle Vene, a 1525 m, copiose sorgenti idriche. Superato il rio su di un aereo ponte tibetano, il sentiero raggiunge la panoramica Colla di Carnino, a 1597 m, oltre la quale si disvalla nella conca dei Tetti delle Donzelle. Proveniente da sinistra si incrocia il sentiero A5 in arrivo da Carnino Inferiore e diretto al Passo delle Saline.

- Il sentiero A7, si eleva sui pendii a monte del Rifugio, impennandosi ai piedi delle Rocche del Garbo, poi guadagna quota fino al verde Pian dell’Olio, a 2083 m. Puntando verso Nord si incunea in una valletta guadagnando quota con tortuoso percorso tra le pietraie, fino a raggiungere i pascoli della Valle della Vastera alla cui estremità si apre il Bocchino dell’Aseo, a 2292 m, posto sullo spartiacque Tanaro- Corsaglia. Sulla sinistra, una ripida traccia segnalata porta sulla vetta.

Descrizione lunga

Il rifugio Mongioie, di proprietà del CAI di Albenga, è stato costruito nel 1989. Si trova sul grande pianoro (PianRosso) sopra l'abitato di Viozene in mezzo a grandi pascoli verdeggianti. Alle sue spalle svettano la grande parete del Mongioie (2630 metri) e la Cima delle Saline (2612 metri). Il Rifugio è il punto di partenza ideale per escursioni in quota e per raggiungere la cima del Mongioie.

Il rifugio offre 46 posti letto e i servizi di bar e ristorante.

Come raggiungere il rifugio: percorsa la S.S. 28 della valle Tanaro, nell’abitato di Ponte di Nava si segue l’indicazione Viozene-Upega-Monesi. Dall’abitato di Viozene si segue la rotabile che sale verso la borgata Piumini. Qui parte un sentiero che in circa 40 minuti conduce al rifugio.

- Dal Rifugio si stacca una stradina in discesa in direzione di ponente, il sentiero A6 si stacca poi sulla destra dalla carrareccia, proseguendo parallelo per un breve tratto, avvicinandosi alla base delle Rocce del Manco. Nel sentiero A6, converge da sinistra il sentiero A6b proveniente direttamente da Viozene. Con fondo roccioso, il sentiero raggiunge la zona delle Vene, a 1525 m, copiose sorgenti idriche. Superato il rio su di un aereo ponte tibetano, il sentiero raggiunge la panoramica Colla di Carnino, a 1597 m, oltre la quale si disvalla nella conca dei Tetti delle Donzelle. Proveniente da sinistra si incrocia il sentiero A5 in arrivo da Carnino Inferiore e diretto al Passo delle Saline.

- Il sentiero A7, si eleva sui pendii a monte del Rifugio, impennandosi ai piedi delle Rocche del Garbo, poi guadagna quota fino al verde Pian dell’Olio, a 2083 m. Puntando verso Nord si incunea in una valletta guadagnando quota con tortuoso percorso tra le pietraie, fino a raggiungere i pascoli della Valle della Vastera alla cui estremità si apre il Bocchino dell’Aseo, a 2292 m, posto sullo spartiacque Tanaro- Corsaglia. Sulla sinistra, una ripida traccia segnalata porta sulla vetta.

Rifugio Migliorero
Tipologia
Descrizione

Il Rifugio Migliorero si trova in Località Laghi Inferiori dell'Ischiator, Frazione Bagni di Vinadio, presso Vinadio (CN).

Il rifugio è posto sopra uno sperone roccioso, dalla cui sommità si gode di un bel panorama sui sottostanti Laghetti Inferiori dell'Ischiator, due specchi d'acqua, in parte trasformati in verdi torbiere, dove in estate fioriscono i bianchi ciuffi di erioforo.

Dalla catena, proseguire sulla strada sterrata che dopo circa 20/25 minuti porta al cospetto di una bellissima cascata. Proseguendo sempre sulla strada sterrata, per ampi tornanti, si raggiunge l’ampio pianoro, da dove si può già intravedere alla fine della spianata, la sagoma del Rifugio Migliorero, posizionato su un piccolo sperone roccioso. Attraversato il ponte, in prossimità della baita del pastore, si prende il sentiero sulla destra che costeggia il rio, ed in circa 30/35 minuti si arriva al Rifugio. Dislivello: 460 metri (tempo di marcia: 1 ora e 45 minuti).

Nei pressi del rifugio si trovano:

Becco Alto dell’Ischiator 2996 m.
Cima Corborant 3010 m.
Laghi di Mezzo e Superiore dell’Ischiator 2755 m.
Lago di Laroussa.
Monte Laroussa 2905 m.
Passo di Laroussa 2471 m.
Passo di Rostagno 2536 m.
Passo d’Ischiator 2860 m.
Passo Laris 2744 m.
Sentiero Balcone d’Ischiator.

Descrizione lunga

Il Rifugio Migliorero si trova in Località Laghi Inferiori dell'Ischiator, Frazione Bagni di Vinadio, presso Vinadio (CN).

Il rifugio è posto sopra uno sperone roccioso, dalla cui sommità si gode di un bel panorama sui sottostanti Laghetti Inferiori dell'Ischiator, due specchi d'acqua, in parte trasformati in verdi torbiere, dove in estate fioriscono i bianchi ciuffi di erioforo.

Dalla catena, proseguire sulla strada sterrata che dopo circa 20/25 minuti porta al cospetto di una bellissima cascata. Proseguendo sempre sulla strada sterrata, per ampi tornanti, si raggiunge l’ampio pianoro, da dove si può già intravedere alla fine della spianata, la sagoma del Rifugio Migliorero, posizionato su un piccolo sperone roccioso. Attraversato il ponte, in prossimità della baita del pastore, si prende il sentiero sulla destra che costeggia il rio, ed in circa 30/35 minuti si arriva al Rifugio. Dislivello: 460 metri (tempo di marcia: 1 ora e 45 minuti).

Nei pressi del rifugio si trovano:

Becco Alto dell’Ischiator 2996 m.
Cima Corborant 3010 m.
Laghi di Mezzo e Superiore dell’Ischiator 2755 m.
Lago di Laroussa.
Monte Laroussa 2905 m.
Passo di Laroussa 2471 m.
Passo di Rostagno 2536 m.
Passo d’Ischiator 2860 m.
Passo Laris 2744 m.
Sentiero Balcone d’Ischiator.

Rifugio Melano
Tipologia
Descrizione

Il rifugio Giuseppe Melano "Casa Canada" si trova ai piedi del monte Freidour, nel comune di Frossasco, in provincia di Torino.

Casa Canada si trova a 1060 metri di altitudine ed è stata ricostruita al posto del Rifugio Melano, alla base della Rocca Sbarua, prestigioso sito di arrampicata. È posto in posizione panoramica sulla valle Lemina.

La via di accesso più breve parte dalle borgate Dairin e Brun, raggiungibili in automobile da Pinerolo lungo la val Lemina. Da qui è possibile raggiungere il rifugio con una marcia di 30 minuti da Dairin, e 45 minuti da Brun. Si può percorrere anche una via alternativa che parte dalla borgata Scrivanda (nel comune di Cantalupa), raggiungendo il rifugio in circa 1h 20'.

Descrizione lunga

Il rifugio Giuseppe Melano "Casa Canada" si trova ai piedi del monte Freidour, nel comune di Frossasco, in provincia di Torino.

Casa Canada si trova a 1060 metri di altitudine ed è stata ricostruita al posto del Rifugio Melano, alla base della Rocca Sbarua, prestigioso sito di arrampicata. È posto in posizione panoramica sulla valle Lemina.

La via di accesso più breve parte dalle borgate Dairin e Brun, raggiungibili in automobile da Pinerolo lungo la val Lemina. Da qui è possibile raggiungere il rifugio con una marcia di 30 minuti da Dairin, e 45 minuti da Brun. Si può percorrere anche una via alternativa che parte dalla borgata Scrivanda (nel comune di Cantalupa), raggiungendo il rifugio in circa 1h 20'.

Rifugio Maria Luisa
Tipologia
Descrizione

Il Rifugio Maria Luisa è un rifugio alpino situato nella provincia del Verbano-Cusio-Ossola, a Formazza in località Valtoggia (2157 metri di altitudine).

Dispone di 70 posti letto ed è di proprietà del CAI di Busto Arsizio. È situato non lontano dal Lago Castel. Dispone di servizio bar e ristorante.

La struttura è aperta da gennaio a fine aprile (tutti i giorni), in estate da metà giugno (solo i fine settimana), da luglio a fine settembre (tutti i giorni). Durante i periodi di chiusura è allestito un locale di emergenza con 4 posti letto.

Il rifugio si può raggiungere proseguendo verso il paesino di Riale fino al bivio della strada asfaltata, prendendo la strada sulla destra che dopo pochi passi diventa sterrata. Da questo punto inizia la carrozzabile che porta al rifugio. Si sale fino in cima al colle dove inizia la zona più pianeggiante dell’Alpe Toggia, da questo punto siamo in quota con il rifugio e il percorso rimane quasi in piano. Si segue sempre la strada carrozzabile, si raggiunge una prima casetta, a destra, mentre il percorso piega a sinistra superando un ponticello. A destra la diga del bacino del Toggia, e in breve si giunge al rifugio. Numerose sono le scorciatoie che intersecano la carrozzabile.

Descrizione lunga

Il Rifugio Maria Luisa è un rifugio alpino situato nella provincia del Verbano-Cusio-Ossola, a Formazza in località Valtoggia (2157 metri di altitudine).

Dispone di 70 posti letto ed è di proprietà del CAI di Busto Arsizio. È situato non lontano dal Lago Castel. Dispone di servizio bar e ristorante.

La struttura è aperta da gennaio a fine aprile (tutti i giorni), in estate da metà giugno (solo i fine settimana), da luglio a fine settembre (tutti i giorni). Durante i periodi di chiusura è allestito un locale di emergenza con 4 posti letto.

Il rifugio si può raggiungere proseguendo verso il paesino di Riale fino al bivio della strada asfaltata, prendendo la strada sulla destra che dopo pochi passi diventa sterrata. Da questo punto inizia la carrozzabile che porta al rifugio. Si sale fino in cima al colle dove inizia la zona più pianeggiante dell’Alpe Toggia, da questo punto siamo in quota con il rifugio e il percorso rimane quasi in piano. Si segue sempre la strada carrozzabile, si raggiunge una prima casetta, a destra, mentre il percorso piega a sinistra superando un ponticello. A destra la diga del bacino del Toggia, e in breve si giunge al rifugio. Numerose sono le scorciatoie che intersecano la carrozzabile.

Rifugio Margaroli
Tipologia
Descrizione

Il rifugio Eugenio Margaroli è un rifugio alpino situato sulle sponde del Lago Vannino, nell'omonima alpe, in comune di Formazza, a 2.194 metri di altitudine.

È una struttura in muratura a due piani più sottotetto. Al pian terreno si trova la sala da pranzo, mentre al piano superiore si trovano le camere, per un totale di 46 posti letto. Dispone di acqua calda, impianto elettrico ed impianto di riscaldamento. Dispone inoltre di una connessione internet a banda larga, ad uso gratuito degli ospiti del rifugio.

Il rifugio può essere raggiunto a piedi seguendo la pista agro-silvo-pastorale che dall'abitato di Canza conduce fino al lago Vannino, risalendo il fondovalle della valle omonima o prendendo la seggiovia del Sagersboden a Valdo, risparmiando circa 400 metri di dislivello. Lo stesso tracciato può essere percorso in inverno, con le racchette da neve o gli sci.

Aquile, camosci, stambecchi, marmotte, ermellini e volpi vivono tranquillamente intorno a quelle montagne e spesso può capitare di imbattersi in loro.

Descrizione lunga

Il rifugio Eugenio Margaroli è un rifugio alpino situato sulle sponde del Lago Vannino, nell'omonima alpe, in comune di Formazza, a 2.194 metri di altitudine.

È una struttura in muratura a due piani più sottotetto. Al pian terreno si trova la sala da pranzo, mentre al piano superiore si trovano le camere, per un totale di 46 posti letto. Dispone di acqua calda, impianto elettrico ed impianto di riscaldamento. Dispone inoltre di una connessione internet a banda larga, ad uso gratuito degli ospiti del rifugio.

Il rifugio può essere raggiunto a piedi seguendo la pista agro-silvo-pastorale che dall'abitato di Canza conduce fino al lago Vannino, risalendo il fondovalle della valle omonima o prendendo la seggiovia del Sagersboden a Valdo, risparmiando circa 400 metri di dislivello. Lo stesso tracciato può essere percorso in inverno, con le racchette da neve o gli sci.

Aquile, camosci, stambecchi, marmotte, ermellini e volpi vivono tranquillamente intorno a quelle montagne e spesso può capitare di imbattersi in loro.

Rifugio Malinvern
Tipologia
Descrizione

Il Rifugio Malinvern si trova nel Vallone Di Rio Freddo, a Vinadio (CN).

L’edificio è costituito da una struttura di due piani in muratura ed è dotato di 46 posti letto totali distribuiti in 8 camere. Ogni piano è dotato di acqua calda, servizi igienici e docce, per un totale di quattro bagni per tutta la struttura. Il rifugio, dotato anche di impianto di riscaldamento, dispone al piano terra di una sala per i pasti e di una cucina. L’energia elettrica è fornita da una piccola turbina idroelettrica.

Per arrivare al rifugio, risalita la Valle Stura, sulla S.S. 21, poco oltre Vinadio, si segue la strada asfaltata che risale il vallone di S. Anna ed al termine dei tornanti sopra Pratolungo, si svolta a sinistra nel Vallone di Riofreddo. Superata la diga si prosegue per circa 2 km. La strada diventa sterrata e c’è un divieto di accesso, si lascia l’auto sul piazzale e si prosegue a piedi per una ampia carrareccia, arrivando in un’ora circa al rifugio.

- Il sentiero P14 lascia il rifugio sulla destra e sale verso Sud alla radura del Gias Sagnassa, a 1924 m, e serpeggiando nel lariceto guadagna la verde conca dei Laghi dell’Orgials, a 2150 m e a 2291 m. Il sentiero poi si inerpica decisamente e con un ultimo strappo perviene al Passo dell’Orgials, a 2600 m. La successiva discesa porta sulla strada che in poche centinaia di metri perviene al Colle della Lombarda, a 2351 m.

- Sulla carrareccia che sale al rifugio, alla confluenza del Vallone d’Aver presso il ponticello a 1640 m, a destra parte il sentiero P15, che sale ripido e, dopo un buon tratto, all’uscita del lariceto, piega a destra per raggiungere il Lago Aver Sottano, 2136 m. Passato il lago, si lascia il P15 sulla sinistra e si procede sulla destra dove, con ampi tornanti, si perviene alla conca del Lago Aver Soprano, a 2334 m. Prima del lago, sulla destra un'evidente traccia di sentiero segnalato P15b, porta ad una selletta, per poi imboccare una discesa erbosa ed un’ampia cengia sulla sinistra porta alla discesa sui Laghi Martel, a 2166 m, e Lago Nero, a 2112 m. Dal Lago Nero, il sentiero P15b scende ripido nel lariceto fino alla carrareccia che costeggia il Riofreddo.

Descrizione lunga

Il Rifugio Malinvern si trova nel Vallone Di Rio Freddo, a Vinadio (CN).

L’edificio è costituito da una struttura di due piani in muratura ed è dotato di 46 posti letto totali distribuiti in 8 camere. Ogni piano è dotato di acqua calda, servizi igienici e docce, per un totale di quattro bagni per tutta la struttura. Il rifugio, dotato anche di impianto di riscaldamento, dispone al piano terra di una sala per i pasti e di una cucina. L’energia elettrica è fornita da una piccola turbina idroelettrica.

Per arrivare al rifugio, risalita la Valle Stura, sulla S.S. 21, poco oltre Vinadio, si segue la strada asfaltata che risale il vallone di S. Anna ed al termine dei tornanti sopra Pratolungo, si svolta a sinistra nel Vallone di Riofreddo. Superata la diga si prosegue per circa 2 km. La strada diventa sterrata e c’è un divieto di accesso, si lascia l’auto sul piazzale e si prosegue a piedi per una ampia carrareccia, arrivando in un’ora circa al rifugio.

- Il sentiero P14 lascia il rifugio sulla destra e sale verso Sud alla radura del Gias Sagnassa, a 1924 m, e serpeggiando nel lariceto guadagna la verde conca dei Laghi dell’Orgials, a 2150 m e a 2291 m. Il sentiero poi si inerpica decisamente e con un ultimo strappo perviene al Passo dell’Orgials, a 2600 m. La successiva discesa porta sulla strada che in poche centinaia di metri perviene al Colle della Lombarda, a 2351 m.

- Sulla carrareccia che sale al rifugio, alla confluenza del Vallone d’Aver presso il ponticello a 1640 m, a destra parte il sentiero P15, che sale ripido e, dopo un buon tratto, all’uscita del lariceto, piega a destra per raggiungere il Lago Aver Sottano, 2136 m. Passato il lago, si lascia il P15 sulla sinistra e si procede sulla destra dove, con ampi tornanti, si perviene alla conca del Lago Aver Soprano, a 2334 m. Prima del lago, sulla destra un'evidente traccia di sentiero segnalato P15b, porta ad una selletta, per poi imboccare una discesa erbosa ed un’ampia cengia sulla sinistra porta alla discesa sui Laghi Martel, a 2166 m, e Lago Nero, a 2112 m. Dal Lago Nero, il sentiero P15b scende ripido nel lariceto fino alla carrareccia che costeggia il Riofreddo.


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