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Palazzo Reale – Torino

Il Palazzo Reale, in piazza Castello a Torino, è il frutto di un progetto globale di ridefinizione della sede della corte, prima per i duchi e poi per i sovrani sabaudi. Sin dal 1584 Carlo Emanuele I avvia il cantiere per la realizzazione del “Palazzo Novo Grande”, avvalendosi della progettazione di Ascanio Vitozzi, cui subentreranno i Castellamonte e di seguito tutti gli architetti ducali. Filippo Juvarra, architetto regio, vi inserisce nel 1720 lo scalone delle forbici, risolvendo il complesso problema del collegamento verticale, e provvede all’inserimento delle preziose lacche cinesi acquistate da lui medesimo a Roma, nel Gabinetto Cinese, secondo il gusto per l’Oriente di quegli anni. Benedetto Alfieri, viceversa, ha parte determinante nella soluzione dell’organizzazione degli appartamenti di rappresentanza. Con la Restaurazione Vittorio Emanuele I fa risistemare gli appartamenti del primo e secondo piano e la cappella regia, nel 1823 si mette mano alla Galleria del Beaumont (poi ampiamente trasformata). Sotto Carlo Alberto Pelagio Palagi ridefinisce completamente l’arredo degli appartamenti di rappresentanza del primo piano (con la Sala del trono, 1836-1838, e il Salone degli Svizzeri). Con Vittorio Emanuele II, dal 1862, si avvia la campagna di ridefinizione dello scalone d’onore con il rifacimento del “plafone”, della balaustra, del pavimento e delle decorazioni in stucco. Emilio Stramucci negli anni Novanta del secolo aggiunge la Manica Nuova e procede a modesti interventi di ridecorazione. Dal 1955 il Palazzo Reale, con i suoi arredi, è in consegna alle Soprintendenze del Piemonte. All’interno si visitano il primo piano, con il Salone degli Svizzeri su disegno di Pelagio Palagi, la Sala delle Guardie del Corpo o delle Dignità con importanti dipinti, la Sala degli Staffieri o delle Virtù con il soffitto ligneo intagliato e dorato di Carlo Morello (1660), la Sala dei Paggi o delle Vittorie con soffitto e fregio su disegno di Michelangelo Morello (1660), la Sala del trono, la Sala delle Udienze private, la Sala del Consiglio, il notevolissimo Gabinetto delle Lacche cinesi su progetto di Juvarra, la Camera da letto di Carlo Alberto con il pregadio, la Galleria del Daniel (interamente affrescata nella volta verso il 1690 con temi allegorici) e la preziosa Sala del caffè, oltre all’attigua Sala da pranzo fatta allestire da Umberto I nel corso della riplasmazione degli appartamenti da lui voluta e, per finire, la Camera dell’Alcova, tra le più fastose dell’intero palazzo, usata da Carlo Emanuele II, Vittorio Amedeo II e poi trasformata da Carlo Emanuele III in piccola sala da ballo. Saltuariamente, fuori dal percorso consolidato, si possono visitare l’appartamento della Regina, quello di Madama Felicita (sorella di Vittorio Amedeo III che vi risiedette dal 1788), gli appartamenti dei Duchi di Savoia, l’appartamento dei Duchi d’Aosta e l’appartamento di Vittorio Emanuele duca di Savoia. All’esterno del Palazzo è possibile visitare i notevoli giardini reali, in origine su disegno di André Le-Nôtre, su committenza di Vittorio Amedeo II (1697-1698), con fontane e gruppi di statuaria.   Palazzo Reale, i Giardini Reali, La Biblioteca Reale, l’Armeria Reale, la nuova Galleria Sabauda, il Museo Archeologico e Palazzo Chiablese fanno parte di in unico grande progetto museale: Il Polo Reale, visitabile con un unico biglietto.


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