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Sabato Santo 2021 si celebra con l’ostensione virtuale della Sindone

Come già avvenuto alla vigilia della scorsa Pasqua (sabato 11 aprile 2020), anche quest’anno il Sabato Santo verrà celebrato attraverso l’ostensione della Sacra Sindone. Si tratta della sesta esposizione al pubblico del sudario del terzo millennio, la terza in forma esclusivamente virtuale dopo quella dell’anno scorso, quando si era appena entrati in pandemia, e quella del 2013.

La più lunga messa a disposizione del Sacro Sudario ai fedeli di tutto il mondo è stata quella del 2015, in occasione del bicentenario salesiano, durata ben 67 giorni (dal 19 aprile al 24 giugno) e durante la quale aveva raggiunto Torino anche Papa Francesco.

L’evento sarà trasmesso dalla Cattedrale di Torino in diretta televisiva da TV2000 a partire dalle 17. Una collaborazione, quella con il Centro Televisivo Vaticano, fondamentale per trasmettere, tramite satellite, la cerimonia in tutto il mondo, come già avvenuto per quella dell’anno scorso. Inoltre, a partire dalle 16.30 si potrà assistere all’ostensione anche sul canale YouTube e sui profili social dell’Arcivescovado di Torino anche con approfondimenti e testimonianze. In questo modo si potrà ampliare notevolmente il numero di fedeli che potranno, anche se soltanto in forma virtuale, contemplare il sudario, visto che si raggiungerà, tutto sommato, un miliardo di potenziali telespettatori in tutto il mondo.

La cerimonia, come da tradizione, sarà presenziata dall’Arcivescovo di Torino Monsignor Cesare Nosiglia, custode pontificio della reliquia, e vedrà la partecipazione, direttamente dalla Cattedrale e nel pieno rispetto di tutte le norme anti-Covid, dei giovani torinesi coinvolti nel cammino di preparazione e che proporranno anche alcune testimonianze sul dolore e la speranza che hanno caratterizzato questo ultimo anno. A distanza di un anno esatto, infatti, la situazione sanitaria mondiale non sembra essere cambiata per il meglio, anzi. L’ostensione della Sacra Sindone diventa così un’occasione per infondere coraggio e speranza a tutti attraverso la forza della fede, anche se è lo stesso Monsignor Nosiglia a notare una netta differenza tra la preghiera di quest’anno rispetto a quella del 2020. “La preghiera di fronte alla Sindone in questo 2021 non è una semplice ripetizione di quella celebrata nel 2020, poiché lo scorso anno ci trovavamo in una situazione di emergenza completamente sconosciuta; oggi siamo più consapevoli delle difficoltà da affrontare e degli impegni che possiamo prendere. Soprattutto, abbiamo capito che la prima nostra forza si trova nel continuare con coraggio la vita e aiutare quanti si trovano in difficoltà e necessità”.

Le nuove tecnologie, dunque, da un paio d’anni a questa parte, sono diventate uno strumento importantissimo per rendere massivi eventi normalmente piuttosto rari e aperti a numeri non troppo elevati di fedeli. L’ostensione della Sindone era sempre stata una di queste, ma i numeri record della cerimonia del Sabato Santo 2020 (1 miliardo di telespettatori grazie al satellite, un milione e mezzo di utenti da YouTube e 800 mila utenti dai social) hanno trasformato, almeno fino a quando si protrarrà questa drammatica situazione sanitaria, l’esposizione in una formidabile preghiera collettiva globale, un’occasione unica per unirsi spiritualmente e infondersi reciprocamente coraggio. La scelta della Diocesi di Torino di continuare su questa strada è stata spiegata dal vescovo Nosiglia proprio in questi termini. “In questi tempi tormentati abbiamo bisogno di alimentare e comunicare la nostra speranza. E per noi credenti il modo più efficace di accrescere la speranza del mondo intero è la preghiera comune, il mettersi in ginocchio di fronte al Signore”. Riflettere sul passato recente e pregare per le vittime di questa tragedia sanitaria e radunarsi virtualmente per guardare al futuro con speranza, sono dunque gli obiettivi che la Diocesi di Torino e la Chiesa tutta si pongono anche per il Sabato Santo 2021.

L’evento di sabato 3 aprile, si propone anche come alternativa all’accoglienza a Torino dei giovani della Comunità di Taizé. “Attendevamo a fine 2020 i giovani di tutta Europa radunati dalla Comunità di Taizé. Questo impegno è stato spostato ai giorni dopo il Natale 2021 – ha commentato il Vescovo – L’ostensione straordinaria della Sindone era la proposta della Chiesa torinese a tutti i giovani. E speriamo vivamente di poterla celebrare. Perché il cammino avviato con la Comunità di Taizé si è rivelata l’occasione di approfondire non solo la nostra capacità di accoglienza ma, prima di tutto, il senso del nostro essere «fratelli». Fratelli tutti, figli di un unico Padre, al di là delle distinzioni di nazionalità, lingua e religione”.

 


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