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Turismo in Piemonte: un itinerario nelle Langhe Piemontesi. Grinzane Cavour, Alba, Barbaresco, Neive

Il turismo di vicinato o locale, sembra essere una delle modalità più gettonata dagli italiani in questa estate 2020 segnata dal covid. Tra le tante meraviglie che si possono ammirare in Piemonte, abbiamo provato a realizzare un itinerario da realizzare per chi volesse andare alla scoperta delle magnifiche Langhe piemontesi, terre di patrimoni culturali, storici ed eno-gastronomici dal valore assoluto. L’itinerario comprende Grinzane Cavour, Alba, Barbaresco e Neive.

Grinzane Cavour

Il nome del piccolo borgo rende omaggio dal 1916 allo statista risorgimentale Camillo Benso Conte di Cavour, che di Grinzane fu sindaco per diciassette anni. Riguardo le sue origini non vi sono tante fonti ed i dubbi sulla sua data di costruzione restano molteplici: due sono le più comuni una vede la fondazione nel XIII secolo, la seconda invece fa risalire la costruzione della torre al 1350 e il resto in epoca successiva.

Attrazione principale di Grinzane è sicuramente il Castello di Grinzane Cavour. Il castello di Grinzane Cavour è una fortificazione che sorge in uno degli scenari più spettacolari della Langa. L’edificio si presenta con una pianta rettangolare con un mastio centrale eretto attorno alla metà dell’XI secolo e restaurato nel 1960. Nel 1830 divenne di proprietà di Camillo Benso Conte di Cavour e dal 2014 è patrimonio dell’UNESCO. Il castello ospita ora l’Enoteca Regionale Cavour, la prima ad essere allestita in Italia. Si tratta di una prestigiosa vetrina per i migliori vini e grappe piemontesi come Barolo e Barbaresco. I vini sono sottoposti ad una rigorosa selezione prima di essere esposti e messi in vendita insieme ai principali prodotti locali.

Ogni anno, agli inizi di novembre, nel castello di Grinzane Cavour si svolge l’Asta Mondiale del Tartufo Bianco d’Alba, che vede la partecipazione di famose personalità della politica italiana, della cultura e del jet set internazionale. L’Asta non ha finalità di lucro, in quanto il ricavato dalla vendita degli esemplari di tartufo bianco viene interamente devoluto ad Ospedali, Istituti di ricerca medica o altri Enti benefici.

Alba

Lasciandosi Grinzane Cavour alle spalle, dopo 5 km si arriva nella città di Alba, una tra le più conosciute della nostra regione per le sue celebri manifestazioni ed attrazioni che ogni anno accolgono migliaia di turisti da ogni parte d’Italia e del mondo.  La città fa parte del incantevole comprensorio delle Langhe, ed è stata inclusa nel 2014 insieme nella lista UNESCO dei beni Patrimonio dell’Umanità. L’antica città di Alba (sembra che il territorio fosse abitato già in epoca neolitica) sorge in larga parte sulla riva destra del fiume Tanaro, in una zona pianeggiante circondata dalle colline ricche di vigneti. Il comune offre un innumerevole ventaglio di attrazioni: luoghi d’arte e di religione, palazzi d’epoca, le famose torri e ovviamente una notevole tradizione gastronomica e vinicola.

Tra le bellezze storico-culturali spiccano Le Cento Torri di Alba che danno il soprannome alla città, dove le mura medioevali della città rappresentavano un notevole sistema di difesa: costruite su un basamento alto oltre 2 metri, avevano mezzo metro di spessore, erano munite di contrafforti e torrioni, per tutto il loro perimetro erano circondate da un fossato. Oggi ne rimangono poche poiché molte sono state abbattute o incorporate negli edifici circostanti. Le tre più importanti e meglio conservate sono tutte ben visibili da Piazza Duomo e sono: la Torre Bonino, la Torre Astesiano e la Torre Sineo, tutte risalenti al XII secolo.

Il Palazzo Comunale che si affaccia su Piazza Risorgimento è stato attuale è stato costruito su preesistenti edifici romani dove all’interno si possono ammirare svariati affreschi ed un’adorazione dei magi risalente al 300’.

Tra le varie personalità legate ad Alba c’è quella di Beppe Fenoglio, scrittore, partigiano, traduttore e drammaturgo italiano nato proprio in questa città il 1° marzo 1922. E proprio ad Alba potrete visitare la casa dove Fenoglio ha scritto la maggior parte delle sue opere e dove è stato allestito uno spazio che ripercorre la vita dello scrittore, la famiglia, la città, le Langhe ed i suoi amici attraverso foto, documenti e testi tratti dalle sue opere.

Da visitare è certamente la Cattedrale di San Lorenzo, sita in Piazza Risorgimento e sicuramente tra gli edifici più importanti della città. Così come un altro bellissimo edificio religioso da ammirare ad Alba è la Chiesa della Maddalena, commissionata da Carlo Giacinto della Rovere nella seconda metà del XVIII secolo.

Tra i tanti eventi che si svolgono nella città quello che spicca su tutti è certamente la fiera del Tartufo Bianco d’Alba arrivata alla sua 89’ edizione, immancabile appuntamento che ogni anno accoglie migliaia di amanti del Tuber Magnatum La Fiera del Tartufo bianco d’Alba nasce nel 1929 come Fiera mostra campionaria a premi dei rinomati Tartufi delle Langhe, inserita nei festeggiamenti della vendemmia. Nel 1933 acquisì ufficialmente il marchio Fiera del Tartufo, legandosi sempre più ai prodotti tipici dell’Albese e, in particolar modo, ai vini. Nel 1963 la fiera ottenne l’appellativo di Nazionale e nel 2007 divenne Fiera Internazionale del Tartufo Bianco di Alba presentando il meglio del territorio di Langhe e Roero per tutto il settore dell’enogastronomia.

Tra gli eventi più attesi oltre alla già citata fiera del tartufo vi è senz’altro Vinum Alba, la più grande enoteca a cielo aperto d’Italia Vinum Alba è ormai un’occasione imprescindibile per tutti gli amanti del vino e del buon cibo, offre l’occasione unica di assaporare i migliori vini delle Langhe del Roero e del Monferrato. Un calendario ricchissimo di eventi di ogni genere che spaziano dal settore enogastronomico alla didattica con workshop sui formaggi e sulle grappe.

Attrazione per i turisti è sicuramente Il Palio degli Asini di Alba, una divertente corsa in sella ai ciucci dove i fantini professionisti accendono la rivalità dei borghi. La gara è suddivisa in due batterie più una finale che decreterà il vincitore. Il Palio degli Asini di Alba è un evento goliardico organizzato nel totale rispetto degli animali, un po’ meno dei fantini costretti a lottare contro la testardaggine dei propri destrieri.

Barbaresco

Proseguendo verso est lasciandosi Alba alle spalle dopo 7km si giunge al piccolo paese di Barbaresco, noto per essere luogo di origine e di produzione dell’omonimo vino e dal 2014, il comune è stato inserito nella lista dei beni dell’UNESCO. Costruita alla fine dell’XI secolo non si conosce, in base agli studi attuali, la storia precisa relativa alla sua edificazione.

Simbolo della cittadina è sicuramente la torre costruita alla fine dell’XI secolo, il simbolo vero e proprio e dalla sua sommità è possibile scorgere tutti i paesi circostanti, il corso del fiume Tanaro, Alba, fino a Cherasco da un lato, la lontana Asti dall’altra il tutto racchiuso da un magnifico anfiteatro naturale costituito dalla catena montuosa delle Alpi. Insieme alla torre, Barbaresco conta anche il suo castello, costruito nel XVIII secolo, dotato originariamente di bellissimi giardini e di un ampio parco, di ampi saloni, di porticati e soprattutto di cantine sotterranee di grande valore, è stato la sede della Cantina Sociale del Barbaresco voluta e realizzata dal Professor Domizio Cavazza, considerato il padre del vino Barbaresco. In seguito l’edificio è stato utilizzato come opificio per la produzione di grappe.

A partire dal giugno del 1999 Barbaresco dispone di una grande meridiana ben visibile nella piazza centrale, realizzata dallo gnomista Lucio Maria Morra. La decorazione muraria celebra la coltivazione della vite. Nel quadrante in basso si può ammirare lo stemma del Comune. Si tratta di una meridiana completa e complessa, che ogni visitatore può ammirare nel dettaglio viste le grandi dimensioni. Sono indicate tre funzioni gnomistiche: il calendario stagionale, l’orologio a ore vere del fuso e la meridiana universale. Sovrapposti alla raggiera delle linee che indicano le ore si possono trovare quaranta nomi di città che corrispondono ad altrettanti meridiani celesti. Si va da Lhasa, capitale del Tibet a Lima, in Cile, Barbaresco è al centro. Quando l’ombra dello stilo passa sul nome di una città significa che in quel momento il quel luogo è mezzogiorno. A Barbaresco questo si verifica all’incirca alle 12.30.

Quasi tutti i residenti si dedicano alla viticoltura come soci della cantina sociale o con cantine a gestione familiare e non solo. Il Barbaresco DOCG è commercializzato in ogni continente ed è ritenuto uno dei più pregiati vini a livello mondiale. L’economia del vino è talmente importante che persino l’ottocentesca Chiesa di San Donato è stata restaurata e adattata ad enoteca regionale, con lo scopo di far conoscere i vini e la storia fotografica dell’enologia collinare. L’inaugurazione della “cattedrale del vino” è stata nel 1986, ora è un punto di riferimento per i numerosi turisti che qui possono trovare oltre alle bottiglie, rigorosamente di Barbaresco, di circa un centinaio di produttori i i consigli e le informazioni di cui hanno bisogno per scoprire il patrimonio enologico del territorio. Sono rappresentate oltre 120 etichette che costituiscono il 90% dell’intera produzione vinicola locale.

Neive

Ultima tappa dell’itinerario è il comune di Neive, immerso nel paesaggio vitivinicolo delle Langhe. Dista 10 km da Alba. È stato inserito nel club de i borghi più belli d’Italia si fregia, inoltre, del marchio di qualità turistico-ambientale della Bandiera Arancione conferito dal Touring Club Italiano.

Nel Medioevo vi fu eretto un castello fortificato (di cui rimane oggi solo una torre quadrangolare) e nei suoi pressi venne costruito un monastero di monaci benedettini provenienti dall’ abbazia di Fruttaria nel territorio di San Benigno Canavese. Il centro storico conserva un impianto medievale anche se l’antico castello andò precocemente distrutto nel 1276, nel corso di una delle tante guerre tra loro i comuni di Asti ed Alba. Dell’antico borgo si è mantenuta l’atmosfera in virtù delle tortuose stradine acciottolate che si dispongono ad anelli attorno alla sommità dell’altura o che salgono verso la Torre dell’Orologio, simbolo dell’antica municipalità.

Il cuore del borgo è rappresentato da Piazza Italia: quasi un salotto settecentesco nel quale si affacciano soprattutto le sedi amministrative del paese. Si nota subito un palazzo bianco l’antico Palazzo del Municipio. Gli uffici del Comune trovano oggi posto, dall’altro lato della piazza, in un edificio con la facciata in mattoni a vista, Palazzo Borgese. La Casaforte dei Conti Cotti di Ceres, fatta costruire nel XIII secolo da una famiglia di banchieri nei pressi della Torre Orologio.

Le strade che conducono a Neive attraversano il paesaggio tipico delle Langhe, fatto da bianche colline coltivate a vite: siamo in una zona di produzione di grandi vini. Neive è infatti anche meta di visite alle proprie aziende vinicole, spesso ospitate in dimore signorili, come il settecentesco Palazzo dei Conti di Castelborgo.

Quattro sono i tipi di vini che si producono sulle colline neivesi: Barbera d’Alba; Dolcetto d’Alba; Barbaresco; Moscato d’Asti.


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